Atmosfera surreale oggi all’aeroporto di Fiumicino, dove proteste, scioperi e polemiche hanno accompagnato le ore successive alla tragedia, quella di un operaio quarantenne morto schiacciato ieri sera tra il carrello elevatore ed il portellone di un aereo mentre era al lavoro su una delle piste dello scalo romano.
Proprio per ricordare Giorgio, il loro collega, e sollevare il caso delle condizioni di lavoro dell’handling (il servizio di carico e scarico bagagli) a Fiumicino, tutti i sindacati hanno deciso di indire quattro ore di sciopero, creando diversi disagi ai numerosi passeggeri in partenza e in arrivo al Leonardo da Vinci. Poco prima, inoltre, i lavoratori dell’Aviapartner, la societa’ per la quale lavorava l’operaio deceduto, avevano deciso di astenersi dal lavoro mandando in crisi alcuni voli. Le file davanti ai nastri che trasportano i bagagli sono diventate lunghissime per l’intera giornata. Passeggeri che sono rimasti in attesa dei loro effetti personali anche per ore, mentre alcuni dipendenti dell’Aviapartner distribuiva fogli per la ‘denuncia del bagaglio smarrito’. Ripercussioni anche per i voli in arrivo tanto che la squadra degli All Black, campioni di rugby, e’ stata ‘dirottata’ a Ciampino.
‘Siamo fermamente convinti che l’incidente in cui e’ morto ieri il nostro collega non sia imputabile all’errore umano, ma a un guasto occorso al carrello elevatore – sostiene sicuro Marco Lelli, sindacalista della Fit-Cisl a Fiumicino – Giorgio, peraltro, era un operaio esperto. Abbiamo piu’ volte denunciato a tutte le autorita’ competenti l’inefficienza e la scarsa affidabilita’ dei mezzi, che sono vecchi, e la conseguente insufficiente sicurezza con cui spesso siamo costretti a lavorare in pista. Oggi, dopo questa assurda morte, quello che pretendiamo e’ avere delle risposte’. Per averle bisognera’ ora attendere la conclusione delle indagini che sta conducendo la polizia giudiziaria dell’aeroporto, coordinata dalla Procura di Civitavecchia. I pm hanno gia’ disposto il sequestro dell’aereo della Tap Air Portugal, quello sul quale stava lavorando l’operaio al momento della tragedia, e del carrello elevatore.
Il fascicolo aperto in procura, per il momento senza ipotesi di reato, si concentra in particolare sul rispetto dei protocolli di sicurezza, ma anche sul livello di istruzione, rispetto alle funzioni a cui era destinato Giorgio Monti. Sul caso, inoltre, sta per essere stilata anche una relazione dell’Enac, l’Ente nazionale dell’aviazione civile.
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