In occasione dell’inaugurazione della stagione musicale del Conservatorio G. Verdi di Torino, a presenziare alla serata, tra altre personalità di spicco anche la novarese senatrice Elena Ferrara, insegnante di musica, braccio destro del Ministro Gentiloni, esponente di spicco del PD e politicamente molto impegnata a tutela dei giovani. La ricordiamo anche per il Ddl Cyberbullismo.
Nell’intervista rilasciata a ItaliaChiamaItalia Ferrara affronta temi importanti: dall’Art Bonus, al Disegno di Legge 1365, "Disposizioni in materia di valorizzazione dell’espressione musicale e artistica nel sistema dell’istruzione", che la vede protagonista e dove presta grande attenzione alla musica e ai giovani con innovazioni importanti nei programmi scolastici. La senatrice tesse le lodi del mitico Teatro Regio di Torino e parla di sè tra ricordi d’infanzia e gusti musicali senza tralasciare commenti sul nuovo talento Francesco Maccarone: il pianista che emoziona.
Senatrice Ferrara, lei è a capo di un importante disegno di legge sulla musica: in breve può spiegarlo?
Il Disegno di Legge 1365 è dedicato al Maestro Abbado. Nel momento in cui lui è venuto a mancare, il suo collega e amico Renzo Piano, senatore a vita, ha lanciato l’appello che Claudio Abbado aveva nel cuore: la musica per tutti e come momento di formazione umana. La musica è cultura e noi veramente ci possiamo salvare. Nel mondo di oggi, in questo contesto storico specifico, con quelli che sono i momenti di cronaca che vedono protagonisti atti di terrorismo allargato, la musica è vista come uno degli elementi che ci tiene uniti. E’ la regina di ricordi storici importanti, come la Giornata della Memoria e molti altri. La musica intesa come linguaggio che unisce e non che divide. Purtroppo oggi ha un ruolo marginale nella nostra scuola e il disegno di legge è stato sottoscritto da tutti i senatori a vita e da tutti i politici.
Nella primavera del 2014 Renzi metteva la centro della sua agenda politica alcuni dei contenuti del disegno di legge in oggetto che sono entrati a far parte della riforma della scuola del Presidente del Consiglio, dove si parla di musica. Quest’anno nel personale che è stato assunto in poche settimane, come personale di potenziamento, ossia quello che viene dato in più alle scuole, 2270 insegnanti sono di musica. Questo è un primo passo di quello che contiene la riforma della 107. E’ la delega della cultura umanistica, che prevede che il governo in 18 mesi emani un Decreto Legislativo a favore della cultura umanistica e delle arti nella scuola. Infatti si evidenzia il cuore del disegno di legge 1375 in cui si evidenzia che la musica e le arti come linguaggi espressivi che devono essere coltivati fin da piccoli, quindi fascia 0-6 anni, e necessita che ci siano persone formate che abbiano specifiche competenze già nella primaria per fare un lavoro di qualità. Non è che gli insegnamenti generici non lo spossano fare, ma ci vuole un valore aggiunto anche per intercettare quelli che sono i talenti e le inclinazioni dei bambini e delle bambine. Necessita, inoltre, che sia rafforzata tutta la filiera formativa in campo musicale ed artistico fino al diploma superiore, ossia alla secondaria superiore. Cosa che oggi i programmi scolastici non prevedono.
Perchè l’opera lirica, un patrimonio culturale che l’Italia vanta nel mondo e che tutti ci invidiano, non è presente nei programmi scolastici?
Penso vada fatta una riflessione importante. Negli ultimi anni nelle Fondazioni lirico-sinfoniche è stata fatta una attività di riorganizzazione e anche di ottimizzazione delle risorse che non ha riguardato per esempio la punta di diamante come il Regio di Torino, poiche è un teatro da imitare in Italia e si ampia con il Festival MITO nell’ambito interregionale. Una realtà di primo piano. Il Teatro Regio di Torino, che vanta 14.000 abbonamenti, è un esempio per molti teatri italiani. Una Fondazione eccellente per altri Enti che fanno riferimento alla lirica, balletti e quant’altro. Il collegamento stretto tra produzione e formazione nell’ambito delle arti performative. I ragazzi devono poter accedere fin da piccoli alla musica in toto, compresa l’opera lirica. Così riusciremmo a rinnovare il nostro pubblico. Produzione e formazione devono essere tenute molto vicine in modo da vivacizzare interiormente, potenziare e valorizzare quanto oggetto del discorso. Non dobbiamo dimenticare anche la musica contemporanea, poichè altrimenti di rischia di non farci guardare in avanti. Dagli interventi fatti alla serata dell’inaugurazione della stagione concertistica del Conservatorio G. Verdi di Torino, dal Direttore Marco Zuccarini al Presidente Valentino Castellani e Claudio Voghera che è il coordinatore, compresi i ragazzi, si evince che la musica prima di tutto. E’ sempre importante mettere insieme dei sistemi che guardino avanti con una notevole progettualità e coordinamento tra i vari enti.
Un commento sul nuovo talento Francesco Maccarrone?
Il pianista Maccarrone è stato davvero bravo e mette in luce i giovani talenti. Per essere così giovane ha forti doti e notevole competenza musicale oltre alla capacità tecnica. Gli faccio i maggiori auguri per un futuro ricco di soddisfazioni e per il lavoro che sta facendo.
Molto si discute sul fatto che le Istituzioni fanno poco o nulla per sostenere la cultura in Italia e pochissimi hanno conoscenza dell’Art Bonus. Come commenta?
Sul sito del Teatro Regio di Torino viene riportata l’introduzione all’Art Bonus che il Governo ha fatto sia per gli enti lirici che per le Fondazioni liriche sinfoniche. Indubbiamente necessita che voi che vi occupate d’informazione prestiate attenzione a quello che le Istituzioni fanno e lo divulghiate. Per il patrimonio culturale del nostro Paese è importante il sostegno da parte di qualsiasi cittadino e delle aziende, il Governo aiuta con una detrazione fiscale molto importante. Art Bonus con gli enti lirici e i teatri di tradizione prevede il 65% di detrazione per l’elargizione che ognuno può fare; questi sono segnali di attenzione.
Ai sensi dell’art.1 del D.L. 31.5.2014, n. 83, "Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo", convertito con modificazioni in Legge n. 106 del 29/07/2014 e s.m.i., è stato introdotto un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, il c.d. Art bonus, quale sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale. Chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, come previsto dalla legge, potrà godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta (per maggiori info http://artbonus.gov.it)
Qual è il suo rapporto con la musica in generale, pop, lirica, rock?
Sono insegnante di educazione musicale nella scuola media. Il mio interesse è il più possibile allargato. Non posso essere con ragazzi di 12 anni senza conoscere il loro mondo e i loro riferimenti musicali. Da un lato c’è una scuola che dà poco, dall’altro i ragazzi ascoltano tanta musica. Mi sono sempre prodigata a mettermi dalla parte dei giovani e dei loro gusti. Tramite la musica ho sempre cercato un forte rapporto empatico con i ragazzi. Non faccio distinguo di qualità, non mi censuro mai. Sono aperta a musica anche di altre culture. La musica è un diritto primario per tutti e un linguaggio universale. E’ sempre stata un mezzo che ha permesso agli uomini di entrare in comunicazione tra loro.
Un ricordo d’infanzia riguardo l’opera lirica?
Sì, quando i miei nonni e bisnonni cantavano l’opera lirica mentre facevano il pane e ritenevano necessario spendere il denaro per acquistare il biglietto per andare a teatro, poichè lo ritenevano un investimento sulla cultura. A tal proposito oggi per il Festival MITO è stata fatta una ricerca dalla Bocconi di Milano dalla quale si evince che ogni euro speso ha un grandissimo ritorno nell’economia. E’ necessario sostenere la cultura per mettere in moto l’economia.
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