Continua al Royal Opera House di Londra il trionfo di Pagliacci, opera lirica in due atti su libretto e musica di Ruggero Leoncavallo, sotto la magistrale direzione di Damiano Michieletto e con il soprano Carmen Giannattasio che spicca tra il cast ben nutrito.
La Giannattasio è una vera star internazionale osannata da pubblico e critica. Definita dal regista e sceneggiatore turco Ferzan Ozpetek "una fuoriclasse carnale e passionale", la Repubblica la ritiene "una diva tra lirica e cinema", The Telegraph sostiene che sia "il più grande talento tra i giovani soprano" e così via. Donna di classe e umile allo stesso tempo, colta e semplice, decisa e dolce, questi gli ingredienti che la contraddistinguono e fanno di lei una donna piacevole e intellettualmente frizzante, senza dimenticare il notevole talento.
La sua agenda è ricchissima di impegni da Oriente a Occidente e in tutti i teatri che si esibisce, spopola. Il 3 Dicembre nella blindatissima Londra, dopo i fatti di cronaca accaduti a Parigi, è andata in scena l’opera Pagliacci e il soprano campano ha cantato nel ruolo di Nedda. Nell’intervista con ItaliaChiamaItalia la Giannattasio si racconta tra Nedda e Carmen e lancia un grido alle Istituzioni italiane e alla TV di Stato, affinchè si prodighino a mettere in onda format culturali.
Un commento sulla Premiére al ROH e sul pubblico londinese?
E’ stata una serata di quelle che definirei magiche, per tutta una serie di motivi. Il titolo mancava dalle scene del ROH da 16 anni e dunque molto atteso e con molta aspettativa da parte del pubblico. E’ stato un trionfo, il pubblico di London e’ molto competente e preparato e per questo molto esigente. Se ti supporta vuol dire che hai fatto davvero bene il tuo lavoro!
La storia di Pagliacci trae spunto da un fatto realmente accaduto. Tu sei Nedda, com’è il tuo ruolo? Un commento su quest’opera espressione del verismo?
Nedda e’ un’antieroina, e’ una donna-caduta, vittima del sistema, ma anche di se stessa. Una donna disillusa dalle aspettative, con una grave mancanza d’affetto, d’amore e di attenzioni da parte del marito. Questo provoca in lei una grande frustrazione e trova ristoro in una relazione extraconiugale. Si prova pena per lei, nonostante le scelte sbagliate. E’ un uccellino in gabbia che desidera solo libertà.
E’ una produzione importante sotto la direzione di Damiano Michieletto. Un commento?
La produzione di Michieletto ha fatto centro, seppure scevra di qualsiasi romanticismo o appeal visivo per quanto riguarda la scena, ha colpito profondamente gli animi inglesi, spero anche quelli di chi vedrà lo spettacolo al cinema in mondovisione. E’ stato già ribattezzato come un classico-moderno!
Hai cantato nei teatri più importanti al mondo, quando sei al ROH di Londra quali sono le tue emozioni e cosa apprezzi di questo teatro?
Il ROH è uno dei teatri ai quali sono più profondamente legata insieme alla Scala di Milano e al San Carlo di Napoli. Milano mi ha formato professionalmente, Napoli vede le mie origini, le mie radici, la mia cultura e Londra mi ha consacrata internazionalmente. Vivo nella capitale britannica da molti anni ed e’ diventata una seconda casa per me. Andare al lavoro al ROH e’ come essere in una grande famiglia. C’e’ un profondo senso di amicizia, calore e ognuno svolge in modo eccellente la propria mansione. Ognuno lavora affinche’ il risultato finale sia eccellente.
Alcuni giorni or sono hai rilasciato un’intervista a Rai News24 dove hai brillantemente parlato della necessità di dare una svecchiata al modus pensandi dei più sull’opera lirica e della necessità di maggiori pubblicità, soprattutto in Italia, poichè l’estero apprezza il patrimonio del nostro Paese…
In Italia non c’e’ abbastanza attenzione e rilevanza sulla Musica Classica. La televisione di Stato ha il dovere di formare culturalmente il popolo. Non può e non deve entrare in competizione con la Televisione commerciale il cui scopo e’ il profitto. La RAI deve capire che la tv e’ il mezzo di comunicazione più immediato e dovrebbe trasmettere maggiore cultura in generale! Siamo stanchi di vedere tatuaggi inguinali! Vorremmo sapere di più delle eccellenze italiane, non solo quelle artistiche, ma anche quelle in campo scientifico, medico, letterario.
Cosa deve cambiare in Italia perchè il mondo lirico sia alla portata di tutti e oggetto di studio da parte dei giovani nelle scuole primarie e secondarie?
Deve cambiare il sistema educativo-formativo-scolastico. In altri Paesi e’ impensabile arrivare a una laurea senza mai aver ascoltato una sinfonia di Brahms, nel nostro Paese non sanno neanche la differenza tra Soprano e Tenore… con imbarazzo molte volte mi son sentita chiamare Tenore!!!
Sei ormai uno dei soprani più importanti al mondo e onore per l’Italia. Cosa conservi della ragazza di Solofra che doveva ancora muovere i primi passi nel mondo lirico?
I piedi ben saldi a terra..
Un messaggio ai giovani che si apprestano ad intraprendere la carriera lirica?
Ci vuole umiltà e abnegazione! Mai pensare di essere arrivati.. questa è la chiave del successo.
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