Carmelo Zuccaro, procuratore di Catania, non indietreggia di un centimetro, anzi, ribadisce con forza: tra le Ong c’è anche chi agisce all’interno di una zona grigia.
L’accusa che Zuccaro muove nei confronti delle Ong è pesante: le navi delle organizzazioni umanitarie si spingerebbero oltre le acque libiche per andare a prendere i migranti e portarli così in Italia.
“Vi sono delle modalità non del tutto lecite nella gestione del soccorso in mare” legate al lavoro delle Ong.
“Uno dei più grossi problemi – specifica il magistrato – è che non esiste polizia giudiziaria in acqua. Penso alla Guardia di Finanza, ai carabinieri, allo Sco. Così avremmo un ventaglio di possibilità che ci darebbe una grande mano”.
Zuccaro, che chiede anche la presenza di polizia giudiziaria a bordo delle navi delle Ong e l’obbligo per le stesse di battere bandiera del Paese in cui ha sede, non risparmia però un affondo diretto alle organizzazioni nelle quali ci sono anche persone che hanno “profili di dubbia rilevanza, non collimanti con quelli dei filantropi”.
VARCATE ACQUE LIBICHE
Il procuratore di Catania in audizione in commissione Difesa al Senato conferma la sua posizione relativa al lavoro delle organizzazioni non governative, che certamente fanno il loro importante lavoro, ma che a volte si spingono anche oltre… Esiste secondo Zuccaro l’ipotesi di un vero comportamento illegale: “In alcuni casi sono state varcate le acque territoriali libiche: sono dati certi che ho, e che non posso utilizzare in una inchiesta, ma che credo di avere il dovere di dire”.
LA MAGGIOR PARTE NON HA DIRITTO DI ASILO
“Il numero di persone che cercano di arrivare in Italia e’ evidentemente esploso letteralmente nel 2017 e la maggior parte di essi non ha diritto alla protezione internazionale. Non e’ quindi il caso che le ong svolgano questa attivita’ di supplenza, ma la assumiate voi che avete la responsabilita’ politica”. “Molte vite in mare – ha aggiunto in audizione al Senato – – si perdono. Il volontariato deve supplire dove ci sono carenze negli Stati, ma in una situazione non emergenziale bensi’ strutturale, questa materia essere gestita dagli Stati”. “Il reato di tortura dovrebbe essere introdotto nella nostra legislazione: i trafficanti potrebbero essere accusati anche di tortura” per le sofferenze che fanno patire ai migranti.
L’ITALIA NON PUO’ OSPITARE TUTTI
“C’è impossibilità di ospitare in Italia tutti i migranti, compresi quelli economici: per le ong questo non è un discrimine, ma per uno Stato la differenza è rilevante, perchè il controllo dei flussi migratori non può che competere agli Stati”.
MELONI, GOVERNO SOSTENGA ZUCCARO O E’ COMPLICE
“Quello dipinto oggi dal procuratore di Catania è un quadro allarmante sulle Ong e bisogna avere il coraggio di fare chiarezza, di andare fino in fondo. Se il governo non vuole essere complice con la tratta degli schiavi del terzo millennio, allora deve sostenere il lavoro del procuratore di Catania e deve vederci chiaro. Perché una cosa è fare attività umanitaria, una cosa è eventualmente essere complici di chi vuole traghettare in Italia degli schiavi”. Lo ha detto Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, incontrando i giornalisti.
SALVINI, ZUCCARO VADA FINO IN FONDO
“Speriamo che il procuratore Zuccaro possa fare fino in fondo il suo lavoro, perché c’è gente che sta mangiando sulla pelle dei disgraziati che partono dalla Libia, pensando di trovare un futuro in Italia che non c’è neanche per gli italiani”. Così il leader della Lega Nord, Matteo Salvini parlando dell’inchiesta di Catania sulle Ong. “E chiaro ed evidente – ha aggiunto – che l’immigrazione è un business ed è in corso un tentativo di sostituzione etnica, di pulizia etnica ai danni degli italiani e noi come Lega resisteremo fino alla fine”.
BRUNETTA, GIU’ LE MANI DA ZUCCARO
“Giu’ le mani da Zuccaro”. Cosi’ il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, in conferenza stampa alla Camera, esprimendo solidarieta’ al Procuratore di Catania la cui relazione di oggi al Senato viene definita “competente ed equilibrata”. Brunetta chiede poi di “interessare i servizi segreti” della vicenda Ong.
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