L’Avv. Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti, sotto processo con l’accusa di essere il killer di Yara Gambirasio, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus. Si attende la richiesta di condanna del pm Ruggeri nei confronti di Bossetti. “Non mi aspettavo una requisitoria così lunga – ha affermato Salvagni -. Non ha alcun senso ricostruire tutta la fase delle indagini perché diventa un’autocelebrazione dell’inchiesta, come del resto è stato tutto il processo. C’è un dato oggettivo: loro ritengono che quel dna sia di Bossetti, da lì bisogna partire. Andare a disquisire per ore sulla questione di Giuseppe Guerinoni non ha alcun senso. Noi abbiamo sentito pronunciare il nome di Bossetti alle 5 del pomeriggio, dopo che la requisitoria era iniziata da 6 ore. Possiamo parlare quanto vogliamo, ma alla fine gli elementi a carico di questa richiesta di condanna sono veramente scarni, benché se ne parli per ore. Attenderemo questa seconda parte di requisitoria per capire quali siano le prove a carico, e dico prove non indizi. Questo mezzo dna, con tutti i sé e con tutti i ma che lo hanno accompagnato, sarà sufficiente alla condanna? Anziché trovare la risposta al fatto che non è stata trovata l’altra parte di dna, dicono che quella parte di dna non è importante. Il dna mitocondriale è la prova del nove, se quella non torna non è che si può dire che non è importante”.
Molti organi di stampa si sono soffermati sull’abbronzatura di Bossetti il giorno dell’ultima udienza. “Premesso che Bossetti è sottoposto a terapie di psicofarmaci – ha spiegato Salvagni -. Il fatto che sia abbronzato dipende da quei pochi raggi di sole che possono penetrare attraverso le sbarre e nell’ora d’aria. Hanno sempre cercato di fare un processo alla persona. Si devono far coincidere dei punti: se c’è un punto di partenza e un punto d’arrivo che sono distanti, la strada per unire questi due punti è stata adattata. Il processo a Bossetti non deve essere fatto di suggestioni: le lampade, le sue abitudini sessuali, ecc… Il processo deve stabilire se è un assassino o no e deve farlo con le prove, non con le suggestioni”.
Vittorio Feltri ha detto che finora non ci sono prove per dimostrare che Bossetti è colpevole. “Feltri è un pensatore libero e questo mi piace – ha affermato Salvagni -. Io apprezzo le persone che ragionano con la loro testa e non asservite a determinate logiche che vogliono a tutti i costi un colpevole”.
A Radio Cusano Campus è intervenuta anche Sarah Gino, Professore Aggregato di Medicina Legale Università di Torino, medico legale e genetista forense per la difesa di Massimo Bossetti, sulla questione del dna. “I profili genetici sono due –ha spiegato la dott.ssa Gino -: dna nucleare (quello da parte del padre) e quello mitocondriale (da parte della madre). Su Bossetti è stato trovato solo il primo. Ovvero, dagli esami svolti, per il DNA nucleare c’era una sovrapposizione con quello di Bossetti mentre non c’era per il mitocondriale. E’ la prima volta che ci capita in un caso pratico, per questo era stato chiesto di fare maggiore chiarezza. Non troviamo neanche in letteratura una spiegazione applicabile al caso specifico. Bisognerebbe fare degli esperimenti. In udienza si è detto che il DNA si è degradato. Esiste tutta una serie di fattori che possono modificare la quantità di DNA a disposizione ma ciò è errato. Quando studiamo mummie, ad esempio, sottoposte ovviamente ad intemperie, molte più del corpo della povera Yara, studiamo il DNA mitocondriale. Come è possibile che quello in esame si sia degradato o sparito in così poco tempo?”.
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