L’omicidio stradale entra a far parte del codice penale italiano. Lo fa ufficialmente oggi, con l’approvazione definitiva del ddl sul quale, giunto alla quinta lettura, il governo ha posto la questione di fiducia, approvata dal Senato per la verità con numeri non eccellenti tanto che, fa notare il capogruppo di Forza Italia Paolo Romani "alla prima chiama la maggioranza non raggiungeva il numero legale, è stato necessario che alla seconda chiama il gruppo Ala corresse in soccorso al governo contravvenendo a quanto affermato pochi minuti prima in dichiarazione di voto".
Alla fine sono stati 149 voti favorevoli, 3 no e 15 astensioni per un testo che punisce, titolo di colpa, con la reclusione il conducente di veicoli a motore la cui condotta imprudente costituisca causa dell’evento mortale.
"Il tempo dell’impunità finito – ha twittato il premier Matteo Renzi – Per Lorenzo, per Gabriele, per le vittime della strada. Per le loro famiglie. L’omicidio stradale è legge". E anche per il sottosegretario Luca Lotti "è una soddisfazione dare a tutti noi una legge giusta, sacrosanta, che prima di tutto vuole prevenire, impedire che ci si metta alla guida quando non si è in condizioni di farlo, far capire che in gioco c’è la vita".
Di avviso completamente diverso Carlo Giovanardi (Idea), che ha spiegato come "contrariamente a quanto crede l’opinione pubblica la nuova normativa in qualche modo favorisce drogati, ubriachi, pirati della strada che dovevano essere più severamente puniti rispetto ad episodi che hanno indignato e sconvolto i cittadini, che vengono invece in qualche modoparificati a qualsiasi automobilista che si ritrovi senza dolo e colpa grave a provocare un incidente stradale, con pene superiori in certi casi a quelle che colpiscono stupratori o rapinatori". Ma il punto politico di quanto accaduto è nel nuovo appoggio ricevuto dalla maggioranza da parte dei verdiniani, che già pochi giorni avevano dato una grossa spinta al ddl sulle unioni civili votando la fiducia. "Il voto di oggi – chiosa Loredana De Petris (Si) – conferma che Verdini e il suo gruppo sono parte organica della maggioranza. Il non aver votato la fiducia è solo un espediente, la foglia di fico usata da Renzi per nascondere una realtà che resta evidente".
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