Dopo la breve confessione ‘choc’ di ieri, arrivata ad oltre tre anni di distanza dall’omicidio, Carlo Cosco e’ pronto a raccontare ‘tutta la verita’ su quello che e’ successo’, a dire in che modo e perche’ ha ucciso Lea Garofalo, la sua ex compagna che, secondo l’accusa, sarebbe stata vittima di ‘lupara bianca’ perche’ aveva svelato fatti ‘scomodi’ di una faida di ‘ndrangheta.
L’uomo, ritenuto dagli inquirenti legato ad una cosca della mafia calabrese, ha intenzione di dare la sua versione dei fatti nell’udienza di domani del processo d’appello, udienza nella quale potrebbe essere ascoltato anche un altro degli imputati, un pentito che ha fornito nei mesi scorsi nuovi dettagli sulla terribile uccisione.
Cosco, condannato all’ergastolo in primo grado oltre un anno fa, chiedera’ domani – come ha spiegato il suo legale, l’avvocato Daniel Steinberg Sussman – di essere interrogato in aula ‘per rispondere a tutte le domande del pm e degli avvocati’. E, qualora le parti si opponessero e i giudici non dessero l’ok all’esame, ‘il mio assistito – ha aggiunto il legale – rendera’ dichiarazioni spontanee per chiarire anche la posizione degli altri imputati’. Ieri, infatti, Carlo Cosco aveva parlato poco e solo di se’ stesso e di sua figlia. ‘Mi assumo la responsabilita’ dell’omicidio di Lea Garofalo – aveva detto – Io adoro mia figlia e merito il suo odio perche’ ho ucciso sua madre. Darei la vita per mia figlia – ha aggiunto – guai a chi la sfiora, prego di ottenere un giorno il suo perdono’. In primo grado, pero’, sono arrivati altri cinque ergastoli per l’omicidio di Lea, sequestrata in pieno centro a Milano il 24 novembre del 2009. Al ‘piano’ di Carlo Cosco, secondo la sentenza del 30 marzo 2012, avrebbero preso parte anche i suoi fratelli, Giuseppe e Vito, e poi Rosario Curico, Massimo Sabatino e Carmine Venturino.
Denise Garofalo, figlia di Lea e Carlo Cosco, sempre presente alle udienze e sotto protezione da anni, aveva fatto sapere ieri che si attende che il padre ‘dica tutta la verita”, perche’ ‘poche parole non bastano’. E’ ipotizzabile, pero’, che la ‘verita” che Cosco dira’ in aula domani risultera’ diversa dalla ricostruzione fornita dall’accusa e dalla sentenza di primo grado per modalita’ e movente.
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