Approvato in Consiglio dei ministri il decreto immigrazione e sicurezza. Quarantadue articoli, 25 dei quali dedicati a ‘sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità mafiosa’.
Dalla stretta sui rimpatri dei richiedenti asilo, al ritiro della cittadinanza entro tre anni dal passaggio in giudicato della sentenza definitiva per chi commette reati ‘per finalita’ di terrorismo o di eversione dell’ordinamento costituzionale’. E ancora: il Taser potra’ essere usato anche dai vigili urbani e poi: stretta sui noleggi di auto e furgoni per evitare che vengano usati contro la folla e infine Daspo urbano piu’ severo.
“Sicurezza e Immigrazione, alle 12.38 il Consiglio dei ministri approva all’unanimita’! Sono felice”. Con un post su Facebook il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha annunciato l’ok del Cdm al decreto.
Per Salvini e’ “un passo in avanti per rendere l’Italia piu’ sicura, per combattere con piu’ forza mafiosi e scafisti, per ridurre i costi di un’immigrazione esagerata, per espellere piu’ velocemente delinquenti e finti profughi, per togliere la cittadinanza ai terroristi, per dare piu’ poteri alle Forze dell’Ordine”.
In principio dovevano essere due decreti, immigrazione e sicurezza, poi come ricordato dal premier Conte “sono stati accorpati in un unico testo”.
Il vicepremier ha spiegato che “l’obiettivo e’ riorganizzare l’intero sistema di riconoscimento della protezione internazionale per adeguarla agli standard europei”.
Ecco le principali misure del decreto relativo alle politiche migratorie:
– Abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e disciplina di casi speciali di permesso di soggiorno temporaneo per esigenze di carattere umanitario (atti di particolare valore civile, grave sfruttamento lavorativo, violenza domestica, eccezionali calamita’ naturali, motivi di salute di eccezionale gravita’),
– Prolungamento della durata massima del trattenimento dello straniero nei Centri di permanenza per il rimpatrio (180 giorni), una durata conforme ai tempi massimi previsti dalla direttiva europea sui rimpatri 2008/115/CE.
– Trattenimento dei richiedenti asilo negli Hot Spot, per un periodo non superiore a 30 giorni, al fine di accertarne l’identita’ o la cittadinanza. Laddove non sia stato possibile determinarne l’identita’, il trattenimento potra’ essere effettuato nei centri di permanenza per il rimpatrio fino ad un massimo di 180 giorni.
– Autorizzazione al ricorso alla procedura negoziata, con invito ad almeno cinque operatori economici per eseguire celermente lavori di costruzione e ristrutturazione dei centri per tre anni.
– Possibilita’ di trattenimento degli stranieri da espellere anche in strutture idonee nella disponibilita’ della pubblica sicurezza in caso di indisponibilita’ dei CPR.
– Validita’ del divieto di reingresso dello straniero espulso non solo in Italia, ma nello spazio Schengen.
– Soppressione della disposizione che ha istituito trenta sportelli comunali per il rimpatrio volontario e trasferimento delle risorse al fondo rimpatri del Ministero dell’interno.
– Ampliamento della platea dei reati per il diniego e la revoca della protezione internazionale, includendo fattispecie delittuose di allarme sociale, come violenza sessuale e reati legati agli stupefacenti.
– Cessazione della protezione internazionale per rientro del titolare nel Paese di origine.
– Disposizioni per impedire il ricorso strumentale alle domande reiterate di protezione internazionale.
– Possibilita’ per la Commissione territoriale di sospendere l’esame della domanda quando il richiedente abbia in corso un procedimento penale per uno dei reati che in caso di condanna definitiva comporterebbero diniego della protezione internazionale e ricorrono i presupposti di pericolosita’. In tal caso, il richiedente ha l’obbligo di lasciare il territorio nazionale. Entro dodici mesi dalla sentenza definitiva di assoluzione, l’interessato potra’ chiedere la riapertura del procedimento. Trascorso tale termine, senza richiesta di riapertura, la Commissione competente dichiara l’estinzione del procedimento.
– Riserva di accoglienza nel sistema SPRAR per i soli titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati.
– L’esclusione dall’iscrizione all’anagrafe non pregiudica l’accesso ai servizi riconosciuti dalla legislazione vigente ai richiedenti asilo (iscrizione al servizio sanitario, accesso al lavoro, iscrizione scolastica dei figli, misure di accoglienza) che si fondano sulla titolarita’ del permesso di soggiorno. – Revoca della cittadinanza per reati di terrorismo accertati con sentenza definitiva, entro tre anni dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna per i reati in parola.
Ecco le principali misure del decreto in materia di sicurezza:
– Estensione delle fattispecie di controllo attraverso il braccialetto elettronico (che potra’ applicarsi anche agli imputati dei reati di maltrattamento in famiglia e stalking).
– Estensione del trattamento penitenziario minorile anche per i detenuti divenuti maggiorenni,
– Prescrizioni in materia di contratti di noleggio di autoveicoli per la prevenzione del terrorismo,
– Sperimentazione di armi ad impulsi elettrici da parte di operatori delle Polizie municipali dei Comuni con piu’ di 100.000 abitanti,
– Estensione dell’applicazione del DASPO per le manifestazioni sportive anche a coloro che siano indiziati per reati di terrorismo,
– Possibilita’ di applicare il DASPO urbano anche nei presidi sanitari ed in aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati e pubblici spettacoli.
Ecco cosa prevede il testo in materia di contrasto alla criminalita’ mafiosa:
– Piu’ efficienti i meccanismi preordinati all’applicazione delle misure di prevenzione,
– Rafforzamento dell’interscambio informativo tra Uffici di polizia, Autorita’ amministrative ed Autorita’ giudiziaria al fine di incrociare i dati necessari per monitorare i soggetti da proporre per l’applicazione di misure di prevenzione,
– Possibilita’ di nominare Commissari ad acta nei Comuni in cui, nel corso di accertamenti a fini antimafia, sono emerse significative irregolarita’ amministrative,
– Incremento delle risorse da destinare al personale inviato a supporto delle Commissioni straordinarie incaricate di gestire gli Enti sciolti per mafia,
– Inasprimento delle sanzioni (reclusione fino a quattro anni e multa) nei confronti di coloro che promuovono od organizzano l’invasione di terreni o edifici (occupazione di immobili). Infine, le disposizioni per la funzionalita’ del ministero dell’interno e dell’agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita’ organizzata:
– Riorganizzazione dell’Amministrazione civile dell’interno, in armonia con le disposizioni in materia di riduzione della spesa pubblica, senza tuttavia sopprimere o accorpare le Prefetture-UtG presenti sul territorio,
– Pagamento di indennita’ accessorie per le Forze di polizia, incremento dei richiami in servizio del personale volontario dei vigili del fuoco.