Come sono cambiate le campagne elettorali? Antonio La Trippa si affacciava alla finestra, Fantozzi sprofondava sul divano di casa davanti ai dibattiti, Cetto La Qualunque trionfava nei comizi. Più o meno, le cose si sono evolute così. Per quanto riguarda la tv Paolo Villaggio è stato presago, con più di trent’anni di anticipo. Infuriano oggi i talk show, il chiasso è assordante e azzera ogni idea, non solo le stupidaggini, ma anche i rarissimi lampi di intelligenza. I giornali di carta stampata ci frastornano con fasulle noiosità e banalità, i telegiornali sono reticenti… Un disastro progressivo, ma con una novità stupefacente.
Le elezioni, oggi, si vincono su Internet. Il primo a capirlo, con una formidabile intuizione, è stato il guru del Movimento di Beppe Grillo, il compianto Casaleggio: l’affermazione di M5S si è delineata, si è sviluppata ed è esplosa sul web. La gran parte dei personaggi e delle personcine (molto più numerose dei personaggi) è rimasta, invece, ottusamente indietro. Non ha capito che, grazie al web, chiunque può essere un giornalista, un comunicatore, un opinionista, un aggregatore! Per di più, in presa diretta, all’istante. Grazie a Internet e ai social network.
Mi hanno detto che la carriera di Anna Finocchiaro, tanto autorevole da essere prima e dopo candidata al Quirinale, è stata bloccata da un tassista. Come mai? Il tassista la sorprese mentre, all’Ikea, era scortata da due guardie del corpo, che l’assistevano con i carrelli per fare la spesa: sparò un tweet su Internet, subito si accese un finimondo.
Ho parlato di ottusità, non a caso, oltre che – naturalmente – di mancanza di pudore e di sensibilità. Certe sfacciataggini andrebbero celate, se proprio sono congenite nell’animo di chi ci governa e ci amministra.
Cosa pensare del sindaco di Genova, che nel pieno dei giorni drammatici dell’alluvione se ne va con la famiglia a Courmayeur, nel week end, e si fa notare mentre è a cena in uno dei ristoranti più importanti? Un’anziana signora lo vede, gli si avvicina e grida: “Non si vergogna? Il suo posto dovrebbe essere a Genova!”. Ho letto che la moglie del sindaco avrebbe replicato: “Come si permette? Questa è la nostra privacy”. Con tanto di replica: “La privacy forse é sua, dico forse perché il posto di una brava moglie è a fianco del marito. Comunque sia, il sindaco dovrebbe essere a Genova, la sua città, a sostegno degli alluvionati!”. E dopo cinque minuti l’incidente era divampato sul web, con tutti i commenti che si possono immaginare.
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