È un tema controverso quello dell’occupazione, purtroppo indirettamente legato alla fuga delle nostre migliori menti. Da un lato i numeri relativi alle nuove assunzioni crescono, dall’altro però è un miglioramento ancora troppo recente per frenare l’inevitabile trasferimento all’estero di molti neolaureati e lavoratori italiani. Vediamo qual è la situazione attuale dell’emigrazione italiana da un lato e dell’aumento dell’occupazione nello stivale dall’altro.
Fuga dei cervelli: ecco le destinazioni
Gli ultimi anni hanno visto i lavoratori più giovani alimentare una nuova ondata di “fuga di cervelli”. Le destinazioni estere preferite dagli expat italiani? Stando ai dati dell’Aire, l’Argentina in Sudamerica e la Germania in Europa. Anche la Svizzera è molto apprezzata dagli italiani, così come il Regno Unito, la Spagna e la Francia.
Infine ovviamente molti hanno come meta gli Stati Uniti, da sempre uno dei luoghi più anelati dai migranti del nostro Paese. L’emigrazione, infine, ha colpito specialmente il Sud e le Isole: solo il 34% degli expat italiani parte dal Centro-Nord. Dunque un trend molto diffuso, che non accenna a diminuire.
Se da un lato l’idea di cambiare vita e ricominciare in un nuovo paese ancora esercita un fascino indiscutibile nei giovani, dall’altro negli ultimi mesi iniziano a intravedersi segnali di ripresa che non vanno trascurati e che forse, nel lungo periodo, potrebbero in qualche modo arginare questa fuoriuscita di menti giovani e brillanti.
Mercato del lavoro in Italia: la situazione
Qual è la situazione del mercato del lavoro in Italia? Ci ha pensato il Rapporto Ocse a fornirci tutti i dati del caso. Secondo l’indagine “Preventing Ageing Unequally”, i giovani vivono una situazione economica svantaggiata rispetto agli over-54.
Facendo un paragone fra le due epoche, infatti, l’Ocse ha rilevato una notevole distanza fra la ricchezza degli anni ’80 e quella della generazione di adesso. E l’attuale mercato sorride, ancora una volta, agli over-54: sempre secondo l’Ocse, il tasso di occupazione di questa fascia è cresciuto del +23% negli ultimi 16 anni.
Qual è, invece, la situazione delle quote rosa in Italia? L’Ocse rileva un tasso di occupazione delle donne italiane inferiore del 20% rispetto a quello degli uomini. Di contro, le donne rispetto al passato fanno più spesso carriera e prolungano i tempi dell’attività lavorativa.
Occupazione: assunzioni in leggero aumento
Nonostante quanto appena detto, l’occupazione in termini numerici sta comunque vivendo una fase di leggera ripresa. Il numero delle assunzioni in Italia, infatti, è in blando aumento: stando ai dati pubblicati dall’Istat, negli ultimi 4 anni l’Italia ha accolto un milione di lavoratori in più. Cosa che ha riportato il numero degli occupati nuovamente sopra la stanghetta dei 23 milioni: ovvero il livello appartenente al 2008, prima della crisi economica. Conseguentemente sono aumentate anche le ricerche di personale: un trend visibile frequentando noti siti di annunci come jobrapido.it, dove le numerosissime offerte di lavoro inserite per ciascun settore ne rispecchiano l’aumento.
Occupazione in Italia: si deve migliorare
Il leggero aumento delle assunzioni nel nostro Paese testimonia una lenta ripresa del mercato del lavoro. Ma ciò che è stato fatto fino a questo momento, ancora non basta. Non a caso il Governo sta lavorando per attuare delle ulteriori misure, il cui scopo è dare una rinnovata spinta all’occupazione. È quanto preannunciato dal ministro del lavoro Poletti: il quale sta attualmente discutendo coi sindacati dei nuovi, possibili strumenti per incentivare le assunzioni. Uno di questi è la decontribuzione al 100% nel settore del metal-meccanico: ovvero un premio che al momento riguarda solo il 35% delle imprese.
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