Durante la sua visita in Australia, Barack Obama ha annunciato un piano che prevede il dispiegamento di oltre 2500 marine nel nord dell’Australia. Figuratevi la Cina! Il "dragone rosso" ha subito espresso le proprie riserve e descritto come "inappropriata" l’espansione dei legami di difesa fra Usa e Australia. Allo stesso tempo, i media del governo cinese hanno lanciato un avvertimento: occhio, chi sarà al fianco degli Usa nell’Asia-Pacifico rischia di essere punito economicamente. Una questione che potrebbe aggravare le tensioni nell’annosa disputa marittima fra la Cina e quattro nazioni dell’Asean, Malaysia, Filippine, Brunei e Vietnam, sulla sovranita’ nel mare cinese meridionale, ricco di risorse.
Da parte sua l’Australia certo non si spaventa e non cede di un passo. In una recente intervista tv Kevin Rudd, ministero degli Esteri australiano, ha espresso chiaro il concetto: "Non cambieremo la nostra posizione", la Cina se ne faccia una ragione. "Noi non cerchiamo di dettare ai cinesi quale dovrebbe essere la loro politica di sicurezza nazionale". E di certo "non ci faremo dettare la nostra politica di sicurezza da alcuna potenza esterna. E’ una questione di sovranita’ per l’Australia".
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