Primo incontro a Cuba tra il presidente americano Barack Obama e Raul Castro. Al centro del colloquio embargo, prigionieri politici, diritti umani. Oltre le sanzioni, oltre le opportunità commerciali che il "nuovo giorno" nelle relazioni tra Cuba e Stati Uniti apre, oltre tutto questo restano intatte le "divergenze" tra Washington e L’Avana. "E’ un giorno nuovo", ha detto Barack Obama rivolto a Raul Castro; il secondo gli fa eco: "Confido in un nuovo tipo di relazioni, come non e’ mai esistito".
Obama ha sottolineato come "il destino di Cuba non sara’ deciso dagli Stati Uniti o da una altra nazione perche’ saranno i cubani a determinare il loro futuro", mentre Castro ha reclamato l’eliminazione totale dell’embargo economico e la restituzione di Guantanamo: "L’embargo rappresenta la piu’ grande barriera per il nostro sviluppo e per questo e’ essenziale per la normalizzazione delle relazioni".
Intanto arriva da Mosca, che durante la Guerra Fredda oggi finita proteggeva l’Avana, un saluto positivo del disgelo. La Russia, ha fatto sapere il Cremlino, "non puo’ che accoglie con favore" il rifiuto della politica di sanzioni "negli affari internazionali in generale" ed e’ "interessata a che Cuba mantenga buone relazioni con tutti i suoi vicini, ma certamente, prima di tutto con gli Stati Uniti".
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