Ancora non e’ diffuso nell’uomo ma test di laboratorio dimostrano che potrebbe essere potenzialmente pandemico: e’ il nuovo virus dell’influenza, del tipo A H1N2, scoperto nei maiali. Annunciata sulla rivista dell’Accademia di Scienza degli Stati Uniti (Pnas), la scoperta si deve a uno studio coordinato Robert Webster del St. Jude Children’s Hospital, a Memphis. Il virus si e’ rivelato altamente virulento nei furetti, ottimi modelli usati nei laboratori studiare l’influenza umana e la sua capacita’ di trasmissione. Nei furetti il virus e’ in grado di trasmettersi facilmente tramite le goccioline di saliva sospese nell’aria. Test su tessuti in vitro hanno mostrato, inoltre, che il virus si moltiplica meglio nei tessuti polmonari umani.
La scoperta, secondo gli autori, dimostra il potenziale pandemico dei virus suini e indica la necessita’ di una sorveglianza globale dei virus nei maiali. Nonostante infatti che la circolazione dei virus dell’influenza A, H1N1, H1N2, e H3N2 nella maggior parte dei casi sia ristretta alle popolazioni suine, questi animali sono considerati il serbatoio naturale nel quale i virus dell’influenza di origine animale e umana si incontrano e si combinano, dando origine a nuovi ceppi potenzialmente pericolosi per l’uomo.
La scoperta secondo Ilaria Capua dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, evidenzia che nei suini ‘continuano a circolare popolazioni virali che se riescono a trasmettersi anche nei furetti vuol dire hanno le marce giuste per far partire eventi pandemici’. I maiali, ha aggiunto l’esperta, soprattutto negli Stati Uniti dove sono molto diffuse le fiere di animali all’aperto che li fanno entrare spesso in contatto con l’uomo, ‘rappresentano un serbatoio di virus influenzali che potenzialmente possono passare all’uomo’.
Il virus e’ stato isolato in Corea, nei maiali abbattuti nei macelli ma, e’ geneticamente correlato ai ceppi esistenti in Nord America. Per valutare il suo potenziale pandemico sono stati condotti test sui furetti i quali hanno mostrato che su questi animali il virus e’ altamente letale.
Il virus H1N2 deve la sua aggressivita’ a due simultanee mutazioni nelle due proteine principali del virus, chiamate emoagglutinina e neuraminidasi, e avvengono durante il passaggio del virus dall’aerosol ai furetti. Di conseguenza queste due proteine giocano un ruolo cruciale nell’aggressivita’ del virus e nella sua capacita’ di trasmissione.
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