Sul quotidiano Libero focus sul rischio italian sounding in Nuova Zelanda.
“Il trattato di libero scambio che la Commissione Ue sta negoziando con la Nuova Zelanda è pieno di fregature”, “un via libera di fatto all’italian sounding”, scrive Libero, riferendo la posizione del sottosegretario alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio: “Intanto non tutela adeguatamente i nostri prodotti a indicazione geografica, parlo di Dop, Doc e Igp. L’Italia deve opporsi al libero utilizzo di marchi imitativi ed evocativi delle nostre indicazioni geografiche”.
Centinaio ha scritto una lettera al premier Mario Draghi, ai ministri Patuanelli (Politiche agricole), Di Maio (Esteri), Giorgetti (Sviluppo economico) e al commissario Ue Gentiloni, chiedendo attenzione ad alcune clausole contenute nella bozza di accordo. A cominciare da quella sull’eliminazione graduale di alcune imitazioni, spalmata però su cinque anni.
“E’ il caso di Gorgonzola, Avola, Grappa e Prosecco – aggiunge Centinaio – mentre per altri prodotti come il Parmigiano Reggiano è addirittura peggio: l’accordo prevede infatti che i prodotti a marchio Parmesan presenti sul mercato neozelandese da più di 5 anni vi possano rimanere, a condizione di non confondere il consumatore sull’ origine del prodotto”.