Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega, intervistato dal quotidiano La Stampa, dichiara: “La politica e’ finita in una bolla creata dal virus”. E in questa bolla “un governo nato contro Salvini e per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica e’ destinato a resistere. Ma il centrodestra e la Lega saranno pronti quando si scioglieranno i ghiacci e ci sara’ da risollevare un paese prostrato”.
Sul Mes Berlusconi ha fatto un passo indietro, secondo Giorgetti, perche’ ha capito che “e’ la coda terminale di una vecchia Europa che non va piu’ bene”.
Per il vicesegretario del Carroccio il centrodestra ha “ritrovato unita’. Certo, se qualcuno di Forza Italia vuole fare il portatore d’acqua del governo, allora puo’ serenamente andare per la sua strada”.
Rispetto al terremoto in Unicredit, Giorgetti pensa “che si stia preparando qualcosa che il Ceo di Unicredit non gradisce. E cioe’ un matrimonio di interesse con una realta’ in pericolo e per questo in cerca di un marito. Difficile capire se questo avvenga nell’interesse del Paese o solo di un governo pressato dalla commissione europea sugli aiuti di Stato”.
Come dimostrano i casi di Alitalia, Ilva, Autostrade, Mps, “torna la cultura dell’invasione pubblica nell’economia. Peccato che lo Stato, che dovrebbe fare il regolatore, abbia gia’ dimostrato la sua incapacità”.
L’Europa, per Giorgetti, “paga un prezzo altissimo alla mancanza di una governance efficiente”. In Europa “si puo’ e si deve stare, pero’ si deve avere coscienza dell’interesse nazionale per non diventare paesi satelliti”. Fa l’esempio delle migrazioni: “Quando alzavamo noi la voce era condiviso. Ora, grazie alla politica della mollezza, Italia e Grecia sono nuovamente sole”.
Infine, per il vicesegretario della Lega, con l’arrivo di Biden alla Casa Bianca “torna un legame maggiore con il Vecchio Continente e si potrebbe creare un fronte occidentale per rispondere alle minacce di chi non conosce la liberta’ e la democrazia e preme alle frontiere dell’Europa”.