Jens Stoltenberg, premier norvegese, per definire quanto accaduto nel Paese usa parole che non lasciano spazio a interpretazioni: "la peggiore tragedia dalla Seconda Guerra Mondiale, un vero incubo". In Norvegia è allarme rosso. La popolazione tutta è sotto shock. Dopo il doppio attacco di ieri – l’esplosione al centro di Oslo e la sparatoria nel campo estivo – si contano quasi 100 morti e decine di feriti.
Se in un primo momento si pensava ad un attacco terrorista, nelle ultime ore si parla sempre più di qualcosa arrivato dall’interno. Il killer che ha sparato raffiche di mitra contro centinaia di giovani è norvegese. Ha 32 anni e si chiama Anders Behring Breivik. Definito "cristiano fondamentalista", è vicino ad ambienti dell’estrema destra. Resta poco chiara la matrice di questi attentati, che in ogni caso secondo la polizia sono collegati fra loro.
LA SPARATORIA Due ora dopo l’attacco al centro di Oslo e agli uffici del governo – si è trattato di un autobomba – scoppia l’inferno a una decina di chilometri. Giovani laburisti sono riuniti in un campo estivo per il loro meeting annuale: un uomo che ha tra le mani una mitraglietta, vestito da poliziotto, fa il suo ingresso fra i militanti e comincia a sparare come un pazzo, uccidendo 84 persone.
IL SOPRAVVISSUTO Ha 21 anni il giovane che è riuscito a salvarsi dalla strage avvenuta ieri nell’isola norvegese di Utoya. Si chiama Adrian Pracon, salvo perchè si è finto morto, restando immobile fra i cadaveri a terra. Ha riportato tuttavia una ferita alla spalla, per questo è ricoverato in ospedale. "Io e altre due persone stavano a terra e ci siamo salvati perchè ci siamo nascosti sotto altri corpi, fingendo di essere morti", ha spiegato alla Cnn. Adrian poteva sentire il respiro dell’assassino, ha raccontato.
LA FARNESINA: NESSUN ITALIANO COINVOLTO Secondo quanto ha comunicato il ministero degli Esteri, al momento non risulta alcun italiano coinvolto negli attacchi in Norvegia. L’Unità di crisi della Farnesina è comunque in stretto contatto con l’ambasciata d’Italia a Oslo, che a sua volta è in costante comunicazione con le autorità norvegesi.
SCHIFANI: VICINI ALLA NORVEGIA Il presidente del Senato, Renato Schifani, in una nota esprime "a nome mio personale e dell’intera Assemblea di Palazzo Madama i sentimenti della nostra più sincera vicinanza e partecipazione per gli incivili attentati che hanno seminato morte e terrore ad Olslo ed Utoya. Desidero inoltre far pervenire alle famiglie delle vittime il nostro più profondo cordoglio e la nostra piu’ affettuosa vicinanza e ai feriti i nostri piu’ sinceri auguri per una pronta guarigione. Episodi criminali come quelli avvenuti ad Olslo ed a Utoya – conclude la seconda carica dello Stato – non devono più ripetersi perchè costituiscono un attacco alla Civiltà del mondo libero e alla Pace che faticosamente, giorno dopo giorno, si sta costruendo".
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