Da alcuni mesi non aveva una casa dove dormire, un lavoro vero non l’ha avuto mai. Venerdi’ gli era stato notificato il no alla richiesta di rinnovare il permesso di soggiorno, per alcuni piccoli reati commessi nell’ultimo anno: due settimane per lasciare l’Italia. Il documento e’ stato trovato nello zainetto, ieri sera. Lui, ventenne, nato in Marocco, in Italia da quando di anni ne aveva 15, si era appena impiccato. Abdellaziz T. e’ morto in una saletta di un centro ricreativo a Castel del Rio, nell’Appennino di Imola, dopo aver partecipato alla serata conclusiva della Sagra del porcino.
Il paese in riva al Santerno, piccolo centro di funghi e castagne ad una sessantina di chilometri da Bologna, era come una casa. Minore abbandonato, senza parenti, nel 2007 doveva essere affidato ad una comunita’ in Romagna. Ma non c’era posto, e cosi’ e’ finito a Castel del Rio, in una struttura protetta privata, una ventina di ragazzi stranieri. Si chiamava ‘Il Veliero’, e ha chiuso. Arrivato adolescente, Abdellaziz vi e’ rimasto fino alla maggiore eta’, quando se n’e’ andato per la sua strada.
Ma ogni tanto, come ieri, tornava. Si era legato alla gente che un po’ l’aveva ‘adottato’, soprattutto ad un’associazione che organizza in questo periodo la Sagra del porcino. Dava una mano e aveva un piatto caldo, un posto dove stare. E’ stato un volontario a trovarlo alla fine della serata, dopo che il ragazzo gli aveva chiesto le chiavi del centro per andare a lavarsi. Non vedendolo tornare, e’ andato a controllare, verso le 23. Allora lo ha vistO, appeso a un tubo a tre metri d’altezza.
Sono intervenuti i carabinieri e la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti, con l’ipotesi tecnica di istigazione al suicidio per gli accertamenti. Non c’e’ nessun biglietto e, per gli inquirenti, collegare il gesto al rigetto del rinnovo, notificatogli dal commissariato di Imola, non e’ piu’ di una supposizione. ‘Non ne aveva parlato, parlava poco. Ma si sara’ sentito braccato’, dice chi lo conosceva in paese, chiedendo di non essere citato. ‘Era uno buono, gli volevamo bene. So che ha fatto lavoretti, ha tentato in una fabbrica ma era allergico ad una vernice. Viveva a Imola con un amico, ma da qualche mese era fuori di casa’.
E aveva avuto problemi con la legge: a luglio 2011 e’ stato arrestato per spaccio a Massa, poi un paio di altre segnalazioni, un furto, un biglietto non pagato sul treno. Negli ultimi tempi non si era fatto vedere. Poi e’ apparso per la sagra: ‘Ieri aveva gli occhi tristi. Quando gli chiedevamo come stava non rispondeva. Sorrideva’.
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