Le elezioni regionali in Sardegna sono finite con la vittoria della candidata del campo largo Alessandra Todde, ma il centrodestra ha preso più voti.
Paolo Truzzu ha perso per il voto disgiunto, ma la coalizione che l’ha sostenuto ha preso quasi il 49% dei consensi contro poco più del 42% preso dal centrosinistra.
Le elezioni regionali in Abruzzo sono state vinte dal centrodestra, col presidente Marco Marsilio confermato, e la coalizione ha preso molti più voti del campo largo, che in Abruzzo in realtà era larghissimo, comprendendo oltre a Pd e M5S anche Renzi e Calenda.
Dunque il campo largo, che mette insieme il Partito Democratico, Alleanza Verdi-Sinistra, Più Europa, Centro Democratico, il Movimento 5 Stelle e (nel caso dell’Abruzzo) Azione e Italia Viva, non convince. E’ una creature nata solo per andare contro il centrodestra e non per proporre una politica alternativa.
Gli unici temi di cui parlano gli esponenti della sinistra sono l’antifascismo, le politiche LGBTQ+ e il riscaldamento globale. Per il resto, non c’è. Questo gli elettori l’hanno capito. Possiamo dire che il centrodestra goda di ottima salute. La luna di miele tra i cittadini e il Governo della premier Meloni non è finita. Il vento non è cambiato.
Tuttavia, il centrodestra non si può nemmeno sedere sugli allori. La strada per le elezioni europee è ancora lunga e l’imprevisto è dietro l’angolo. Serve una maggiore politica critica verso l’attuale politica europea. Basta pensare, per esempio, al Green Deal europeo, politica che porterà ad una deindustrializzazione del nostro Paese. I cittadini vogliono risposte anche riguardo a questi temi dal Governo della premier Meloni.