Quest’anno non sarebbe potuto iniziare peggio. Sobillati dall’Iran, i filo-iraniani in Iraq hanno attaccato l’Ambasciata americana a Baghdad e gli americani si sono difesi. Il generale iraniano Soleimani è stato ucciso. Qui in Italia, il governo ha criticato l’amministrazione americana.
Dobbiamo constatare un dato di fatto: siamo in guerra. La guerra è sporca perché porta morte. Però, giacché siamo in guerra, noi ci dobbiamo schierare. Con chi stiamo? Non possiamo essere ignavi.
Stiamo con gli USA ed Israele o con la Russia, la Cina e l’Iran?
Qui si scontrano due mondi contrapposti: uno libero ed uno scarsamente democratico o dittatoriale. Qui in Italia, c’è chi si straccia le vesti per la morte di Soleimani perché, a detta dei suoi sostenitori, egli avrebbe combattuto l’Isis in Siria. Vorrei ricordare che il regime teocratico degli ayatollah iraniani non è certo migliore dell’Isis. Anzi, esso vuole fare sparire lo Stato d’Israele, unica democrazia del Medio Oriente.
Vorrei citare queste parole di Ugo La Malfa: “La difesa delle libertà dell’Occidente parte da Gerusalemme”.
Dunque, il nostro Paese non ha scelta: si deve schierare con il mondo libero perché la sua storia è ad esso afferente. Ricordo che lo Stato d’Israele è garanzia per i cristiani di Terra Santa e tanti nostri connazionali vivono lì. Con gli USA, noi abbiamo un rapporto storico. Tanti nostri connazionali e loro discendenti vivono in terra americana. Non abbiamo scelta.