“La situazione che si era paventata si è puntualmente trasformata in realtà: il blocco degli sgomberi dei nomadi nel periodo delle feste e il cortocircuito giuridico dei tecnoburocrati del Consiglio di Stato hanno reso difficile la vita di molti quartieri, da dove i cittadini chiedono il ripristino del decoro e della legalità. Via Micali, via Bazzini, il cavalcavia di Dragona in XIII Municipio, la baraccopoli in via dei Casali di San Sisto a Tor Pagnotta, in XII, l’insediamento tra via dei Ramni e viale Pretoriano, in III Municipio, i cartoni in via Campigli e in via Severini, le nuove baracche in Via Collatina e in Via Papiria, nel VII. E poi i giacigli di via del Fornetto, via Quirino Majorana sotto Ponte Bianco, via Newton nei pressi del cimitero della Parrocchietta, al viadotto della Magliana e i nuovi campi a Muratella, in XV Municipio, in via Teano, in VI, le capanne in via Flaminia di fronte al Residence Papillo, nel territorio del XX. Sono queste solo alcune delle ultime segnalazioni che la Commissione sicurezza ha inoltrato agli uffici competenti, chiedendo interventi immediati e rilanciando il forte richiamo alla legalità, alla sicurezza, al decoro e all’igiene che proviene dalle proteste di centinaia di cittadini che chiedono in fondo solo una cosa: rispettare quel patto con gli elettori che portò alla guida del Campidoglio, quando attraverso il Piano nomadi si prospettava una soluzione possibile ad una piaga che attanaglia la città da decenni”. Lo dichiara in una nota il presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale Fabrizio Santori.
“Il Piano nomadi deve essere completato senza ulteriori indugi, fermare gli sgomberi è uno schiaffo alle leggi e ai cittadini onesti, ma per completare il Piano servono le espulsioni e il rimpatrio coatto dei cittadini comunitari, senza arrendersi ad un’overdose fatale di tolleranza inutile e a senso unico”, conclude Santori.
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