“Negare l’emergenza nomadi a Roma è chiudere gli occhi davanti alla realtà, gettare nella spazzatura le preoccupazioni, le richieste e gli allarmi lanciati ogni giorno da migliaia di cittadini. Ora che il Consiglio di Stato ha detto che i nomadi non sono un’emergenza, che cosa dovremmo fare? Chiedere con un sorriso ai romani di ingoiare ancora tracotanza, degrado, illegalità, mancanza di sicurezza e decoro abbandonando ogni speranza di risolvere il problema dei rom e degli immigrati irregolari? Chi sono i veri registi di questa manovra vergognosa, disonesta e non democratica, che fa sì che il nostro Paese, e Roma per prima, siano invasi da nomadi ed immigrati non in regola anche approfittando dei disordini degli ultimi mesi in Nord Africa? Abbiano il coraggio di uscire allo scoperto, di fronteggiare la rabbia dei cittadini, di scendere fra la gente comune che ogni giorno subisce furti e angherie e vede intere zone dei propri quartieri ridotti ad immondezzai e a centri di attività illegali. Spieghino le vere ragioni di tanta tolleranza intrisa dei luoghi comuni della sinistra, ripetuti come nenie rituali tra uno champagnino e una tartina dello chef. Una tolleranza anomala e zoppa, che si ostina a non tollerare proprio gli italiani, la loro cultura e i loro valori”. Lo dichiara in una nota il presidente della Commissione sicurezza di Roma Capitale Fabrizio Santori, a proposito della sentenza del Consiglio di Stato “che nega l’emergenza nomadi, buttando al vento tre anni di lavoro”.
“Proseguiremo la nostra battaglia contro i soprusi e per la legalità, e auspichiamo che l’impegno del neo ministro dell’Interno possa consentire di continuare senza ulteriori perdite di tempo nel cammino verso la piena attuazione del Piano Nomadi di Roma Capitale: i romani chiedono fatti e non discussioni a colpi di carta bollata”, conclude Santori.
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