La battaglia dei No Tav riprende in grande stile. Gli amministratori della Valle di Susa contrari alla ferrovia Torino-Lione fanno i loro passi istituzionali mentre gli attivisti movimentano le piazze: si blocca per una quindicina di minuti l’autostrada del Frejus, si compie un blitz in una delle ditte impegnate nel cantiere di Chiomonte (un escavatore e’ stato danneggiato versando terra e acqua nel serbatoio), si manifesta a Susa davanti all’hotel che ospita le forze dell’ordine.
Nelle stesse ore, al Palazzo di Giustizia di Torino, gli avvocati di tre No Tav arrestati per l’attacco del 14 maggio 2013 chiedono i domiciliari ed eccepiscono una serie di nullita’ con cui vorrebbero incrinare l’impianto accusatorio allestito dai pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino, che il movimento ha inserito nella lista dei nemici piu’ acerrimi. "Padalino e Rinaudo non ci fermerete mai" era scritto sullo striscione srotolato sull’autostrada. I Comuni di Susa e di Condove hanno annunciato il ritiro dei loro rappresentanti dall’Osservatorio sulla Torino-Lione presieduto da Mario Virano. Una mossa poco rilevante dal punto di vista numerico (si scende da 33 a 31) ma di un certo peso sotto l’aspetto politico.
Ieri a Bussoleno c’e’ stato un consiglio comunale "aperto", alla presenza di amministrazioni di diversi comuni (con non poco imbarazzo nel Pd) al termine del quale e’ stata approvata una delibera contro il Tav che respinge ogni proposta di compensazione economica. E’ stata una specie di "giuramento di Pontida" dei No Tav: di fatto e’ stata rinnovata l’alleanza fra alcuni Comuni e il movimento. Il sindaco di Susa, Sandro Plano, del Pd, entra nel vortice delle polemiche per essersi mescolato al centinaio di attivisti che protestavano davanti all’hotel Napoleon: la proprietaria dell’albergo dice di averlo visto scandire slogan contro le forze dell’ordine.
"La mia piu’ grande amarezza – dice il senatore Stefano Esposito – e’ che questo signore abbia in tasca la tessera del mio partito". "Ero li’ solo perche’ preoccupato per l’ordine pubblico – e’ la replica di Plano – e non ho proferito parola". Domani sera e’ prevista una "passeggiata notturna" dei No Tav al cantiere, cui sabato seguira’ un corteo fra gli abitati di Giaglione e Chiomonte. Ad Alberto Perino, leader storico del movimento, e’ stata attribuita l’esortazione a "stanare con i cani i carabinieri che stazionano nei boschi". Sul web, intanto, circola un’analisi di Alfredo Cospito, uno dei due anarchici condannati per il ferimento del manager Ansaldo Roberto Adinolfi: gli anarco-insurrezionalisti si sono aggregati ai No Tav ma "hanno perso di vista l’obiettivo finale", la rivoluzione: "la distruzione dell’esistente".
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