Su un provvedimento del Governo la Camera dei Deputati ha detto no alla produzione e alla commercializzazione di carne sintetica. Sia chiaro, per “carne sintetica” non si intende definire i prodotti vegetali a base di seitan, di legumi o di soia, che debbono essere indicati come tali e non come carne.
La carne sintetica è un prodotto di carne che però si produce in bioreattore, usando delle cellule staminali.
I sostenitori della carne sintetica dicono che essa sia prodotta senza fare male agli animali e che abbatta il consumo di acqua e la produzione di CO2, l’anidride carbonica. Ciò non è vero.
In primo luogo, per produrre le cellule staminali si deve ingravidare l’animale. Poi, si uccide il cucciolo. Dunque, cosa ci sarebbe di etico in questo?
In secondo luogo, l’acqua che una mucca consuma viene rimessa in circolo. Uno dei principi della chimica, la legge di Lavoisier, recita: “Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”.
Per quanto riguarda l’anidride carbonica, deve essere ricordato che i maggiori produttori di tale gas sono le industrie cinesi e indiane, alle quali non si dice nulla.
Vi è anche un’altra questione. Quello della carne sintetica è un business per le multinazionali e tale business rischia di distruggere l’agricoltura locale, con tutte le sue tipicità. Il nostro paesaggio è dato anche dalla nostra agricoltura.
Per esempio, a me piacciono molto i paesaggi dell’Appennino tosco-emiliano; quando da Roncoferraro (in Provincia di Mantova) vado in Sicilia, passo per l’Emilia-Romagna e la Toscana: vedo i colli con le coltivazioni a girapoggio, cavalcapoggio e a ritocchino. Sono metodi antichi di coltivare la terra.
Il business della carne sintetica rischia di distruggere tutto ciò e di privare molti del proprio lavoro. Del resto, l’agricoltura è il settore primario. Noi abbiamo dei prodotti agroalimentari che hanno una storia e che rappresentano la nostra cultura e la nostra identità. Sono prodotti di qualità, per i quali ci sono anche dei disciplinari.
Mangiare bene non significa mangiare tanto, ma mangiare prodotti di qualità. Le multinazionali, invece, puntano a produrre cibo a basso costo e standardizzato. Bene fa il Governo a dire no alla carne sintetica.