Si parla del no espresso da Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, al nascente Governo presieduto da Mario Draghi. Questa scelta farà sì che non ci sarà tutto il centrodestra unito in appoggio a Draghi. Ora, tale decisione può non piacere a qualcuno ma è coerente con la storia di Fratelli d’Italia.
Dal 2011 ad oggi, Fratelli d’Italia non ha mai appoggiato nessun Governo con il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle. La politica di Fratelli d’Italia è chiaramente di centrodestra; Fdi vuole vuole un centrodestra unito (e governa regioni e comuni con esso) ma non accetta governi di compromesso con la sinistra.
Oltretutto, Draghi potrebbe avere una maggioranza parlamentare numericamente forte ma politicamente debole e poco coesa, per la sua eterogenea composizione. Dunque, il rischio di immobilismo non è cosa remota.
Draghi è visto come colui che potrebbe rimettere a posto le cose, ma i partiti che lo sosterranno potrebbero vedersi cadere addosso una grossa responsabilità di un eventuale fallimento del medesimo.
Finché si tratterà di portare avanti la campagna vaccinale contro il Covid, tutti saranno d’accordo. Però, le divisioni potrebbero emergere quando si dovranno fare delle scelte di carattere politico. Trovarsi con un Governo in stato di immobilismo, quando il presidente della Repubblica non potrà più sciogliere le Camere, per via del “semestre bianco”, potrebbe essere un grosso problema. Anche da questo rischio è nata la scelta di Giorgia Meloni, il cui partito non ha pregiudizi ma ha fatto solo una scelta coerente.