Ha raccolto 4.267 voti, ma non sono bastati a Fucsia Nissoli, deputata uscente di Forza Italia, per confermare il suo seggio in Parlamento. Al suo posto entra Andrea Di Giuseppe, con 6.820 preferenze personali raccolte.
Dunque, dopo due legislature vissute a Roma, Nissoli va a casa. Gli elettori non l’hanno voluta riconfermare, evidentemente stanchi della sua assenza dal territorio e della sua inefficace attività parlamentare.
Fucsia è entrata in Parlamento nel 2013, candidata in quota MAIE nella lista Monti. Una volta arrivata nel Palazzo, ha cambiato casacca politica e gruppo parlamentare non ricordo più quante volte, fino a sbarcare in Forza Italia. Il Corriere della Sera, forse il più autorevole giornalone italiano, l’aveva inserita nella classifica dei peggiori voltagabbana in Parlamento.
Nel 2018 si ricandida, sempre alla Camera, in ticket con Francesca Alderisi che correva per il Senato. Trascinata dal successo del popolare volto di Rai International (anche se Fucsia ha sempre sostenuto il contrario), riconquista il seggio. Ma in questa legislatura ha evidentemente dimostrato, ancora una volta, di essere un’occasione mancata, anche per il partito azzurro.
La verità è che senza la locomotiva Alderisi, Nissoli non ha più avuto alcuna spinta. Quei pochi coordinatori da lei nominati sul territorio, ormai è chiaro, non hanno la capacità di portare i voti necessari per vincere. Anche chi fino all’ultimo è voluto restare legato a lei, è rimasto sconfitto e ora si sta mangiando le unghie.
Sapevamo che sarebbe accaduto. Puoi vendere fumo agli elettori una volta, ti può andar bene una seconda, ma la volta successiva resti a piedi. Resti a casa. A preparare le torte per le amiche e a pensare alla famiglia. E a fare la nonna, perché ci risulta che una delle sue figlie stia per diventare mamma. Auguri. Ciao Fucsia.