Una nuova raffica di violenze si e’ verificata giovedi’ notte nel nord-est della Nigeria, teatro di scontri tra le forze dell’ordine nigeriane e Boko Haram, gruppo terroristico di matrice islamica. A Maiduguri, capoluogo dello stato confederato di Borno, secondo quanto riportano i media locali, si sono registrate non meno di una decina di esplosioni e si sono udite numerose raffiche di mitragliatrici.
A Dumaturu, nel vicino stato di Yobe, sono esplose altre cinque bombe cui sono seguiti scontri a fuoco tra attentatori e gli uomini della Jtf, la task force speciale allestita dal governo centrale reclutando i migliori reparti di tutte le forze armate del Paese. Gli scontri, iniziati nel tardo pomeriggio e andati avanti per tutta la notte, hanno provocato, secondo i mezzi di informazioni della zona, numerosi morti e feriti, oltre a ingenti danni a negozi, auto e abitazioni. Boko Haram, autore dell’attentato di agosto alla sede Onu di Abuja, capitale della Nigeria, ha la propria roccaforte nel nord est della nazione, dove da inizio anno, secondo stime ufficiose, ci sarebbero stati piu’ di mille morti. I bersagli dei terroristi sono soprattutto esponenti del clero musulmano moderato, cristiani e militari, questi ultimi accusati di soprusi nella loro azione repressiva. Nel periodo di Natale, avvertono servizi segreti e analisti, il livello dello scontro potrebbe addirittura aumentare, coinvolgendo anche altre zone del Paese, in primis Jos, capoluogo dello stato di Plateau, dove da un decennio si verificano violenti scontri di natura tribale, politica e religiosa. Da venerdi’ l’esercito ha blindato la citta’ e ha limitato i movimenti fino a martedi’ prossimo. Lo stato di Plateau si trova nella cosiddetta ‘cintura di mezzo’, confine ideale tra il nord a maggioranza musulmana e il sud cristiano e animista.
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