Niente nozze tra persone dello stesso sesso nella nuova Carta di Cuba. Alla fine non ci sarà nella nuova Costituzione del Paese caraibico la misura che avrebbe spianato la strada alle nozze gay. La proposta era contenuta nella bozza iniziale e prevedeva di definire il matrimonio come l’unione “fra due persone”, sostituendo la formula attuale della Costituzione del 1976 che parla invece di unione “fra un uomo e una donna”.
L’apertura alle nozze gay nella Costituzione sarebbe stata una svolta per Cuba, dove dopo la rivoluzione del 1959 gli omosessuali sono stati stigmatizzati e sottoposti ad abusi. Fatti per i quali lo storico leader Fidel Castro, morto nel 2016, si è scusato personalmente, assicurando che non si era trattato di una politica di Stato.
La mancata svolta è stata criticata da molti come una retromarcia. Ma Mariela Castro, figlia dell’ex presidente Raul Castro e principale promotrice dei diritti della comunità Lgbt a Cuba, in un post su Facebook ha ritenuto che fosse necessario un chiarimento, assicurando che la lotta andrà avanti: “La variazione nella nuova proposta sta nella sostituzione del termine ‘persone’ con ‘coniugi’, questione che mantiene la possibilità che tutte le persone possano accedere all’istituzione del matrimonio”. E la parlamentare prosegue: “Non c’è una battuta d’arresto, l’essenza dell’articolo 68 si mantiene, la lotta continua, ora diamo il sì alla Costituzione e poi chiuderemo i ranghi per ottenere un Codice di famiglia avanzato come il testo costituzionale”.