Ragioni giudiziarie, politiche e istituzionali. E, forse, (diciamo noi) anche di opportunità. Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due marò fermati in India quattro anni fa con l’accusa di aver ucciso due pescatori durante un’operazione anti pirateria, non prenderanno parte (molto probabilmente) alla parata della festa della Repubblica a cui erano stati “invitati” da Fratelli d’Italia. In un primo momento era stato proprio Matteo Renzi a parlare di una loro possibile presenza con un tweet datato 26 maggio: “Confermiamo la nostra amicizia per l’India, il suo popolo, il suo governo. E diamo il benvenuto al marò Girone che sarà con noi il 2 giugno”.
Da qui poi la richiesta ufficiale di Fratelli d’Italia tramite il presidente e candidato sindaco di Roma, Giorgia Meloni: “Dopo la sentenza del tribunale arbitrale internazionale vogliamo vedere Salvatore Girone tornare in Italia e lo vogliamo vedere sfilare con Massimiliano Latorre alla parata del 2 giugno. Il governo si impegni ufficialmente con gli italiani per raggiungere questo risultato minimo”. Ma alla fine, nisba.
Il premier ha fatto un passo indietro e potrebbe essere stata l’India stessa a chiedere all’Italia di mantenere, almeno in questi giorni, un profilo basso sulla vicenda. Insomma, Girone e Latorre è meglio che in questi giorni si facciano vedere in giro il meno possibile. Anche perché i due marò sono ancora indagati. In definitiva, meglio non irritare la controparte indiana, a contenzioso ancora in corso. In ogni caso, adesso, per Girone sarà tempo di godersi la sua casa e i suoi affetti, in quel di Bari. Fino a che l’arbitrato internazionale stabilirà chi tra India e Italia dovrà processarlo insieme con Latorre, per la morte dei due pescatori indiani nel Kerala, nel febbraio 2012. Il 29 aprile scorso il Tribunale arbitrale de l’Aja aveva autorizzato il rientro in Italia del fuciliere della Marina fino alla conclusione del procedimento arbitrale, avviato dal governo.
Il premier stesso, dopo il tweet forse un po’ troppo precipitoso, ha preferito non esporsi troppo, se è vero che ad accogliere Girone a Ciampino ha mandato Paolo Gentiloni e Roberta Pinotti, rispettivamente ministri degli Esteri e della Difesa, pronti a dar battaglia affinché il processo sui due marò si sposti nel BelPaese. Renzi ha detto che per l’Italia si è trattato di un giorno di “immensa gioia”, senza eccedere sulle dichiarazioni a riguardo. “L’Italia è bella, siamo un bel popolo”, le uniche parole rilasciate dal fuciliere.
Occhio, però. Perché nelle ultime ore sembra che il governo stia aprendo a un’altra possibilità affinché Girone possa prendere parte alla sfilata del 2 giugno. Come? Facendolo sedere in tribuna, insieme alle autorità militari.
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