“In questi giorni, il MoMa di New York omaggia il compositore romano con una mostra in cui vengono mostrati 35 film la cui colonna sonora è stata realizzata da Morricone e ben 17 restauri”. Lo scrive Il Foglio ricordando i suoi due Oscar vinti, il primo alla carriera e il secondo per la colonna sonora del film di Quentin Tarantino ‘The Hateful Eight’.
Proprio Tarantino spese le parole più commoventi alla morte del regista, scrivendo “Il Re è morto”.
“Un innovatore di talento capace di definire un’autentica semantica nuova del suono, ancorando l’essenza dell’armonia musicale al tessuto narrativo e visivo dei film, facendo penetrare ogni nota, ogni suono, ogni rumore negli interstizi delle immagini snocciolate su schermo.
Dal Conservatorio di Santa Cecilia, frequentato in tenera età, a Hollywood, con un impressionante totale di colonne sonore che ha superato le quattrocento, Morricone è stato uno di quei compositori la cui musica, pur nella eterogenea varietà, si rendeva immediatamente identificabile”, “Morricone è divenuto una icona, un dispositivo culturale capace di replicarsi in ogni contesto, di suscitare fascino in musicisti e artisti dalla sensibilità in apparenza altra.
I Metallica hanno per anni aperto i loro concerti suonando “L’estasi dell’oro”, tratta dalla colonna sonora del capolavoro di Sergio Leone “Il buono, il brutto, il cattivo”.
Per usare le parole del cantante e chitarrista James Hetfield in occasione della scomparsa del compositore, “il giorno in cui abbiamo suonato per la prima volta ‘The Ecstasy of Gold’ come nuova introduzione ai nostri concerti nel 1983 fu davvero una magia! Da allora è diventato parte delle nostre vene, del nostro respiro profondo, dei nostri pugni, delle nostre preghiere e dei nostri rituali prima di ogni concerto”.