Israele e Russia concordano che il nucleare iraniano costituisca un grave pericolo per il mondo intero. Lo ha subito sottolineato il premier Benyamin Netanyahu ai giornalisti al termine dell’incontro con il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin che oggi e’ tornato in Israele a circa 8 anni dalla sua prima visita.
L’occasione e’ stata l’inaugurazione stamattina a Netanya di un monumento ai soldati sovietici morti nel secondo conflitto mondiale. Un incontro che non poteva che avere in agenda – e con sfondo l’elezione a presidente dell’Egitto del Fratello Musulmano Mohamed Morsi – non solo l’Iran ma anche le vicende della vicina Siria e il conflitto con i Palestinesi. ‘Occorre rafforzare la sanzioni – ha proseguito il premier israeliano – e avanzare maggiori richieste ai dirigenti iraniani’. Fra queste: la cessazione dell’ arricchimento dell’uranio, la rimozione di quello gia’ arricchito, lo smantellamento di uno stabilimento presso Qom. E sull’Egitto, Netanyahu ha detto di ‘apprezzare il processo democratico’ nel paese e di rispettare i risultati delle elezioni. ‘Credo – ha sottolineato – che la pace e’ importante per Israele come per l’Egitto’.
‘Abbiamo parlato della Siria e dei progetti nucleari iraniani’, gli ha fatto eco Putin che stamattina aveva incontrato a Netanya il presidente Shimon Peres (‘e’ certo che la Russia, che ha combattuto il fascismo, non puo’ tollerare ne’ la sfida iraniana ne’ il massacro in Siria’) ed era stato accolto all’aeroporto Ben Gurion dal ministro degli Esteri Avigdor Libermann, ‘russo’ come lui in un paese che conta oltre un milione di cittadini originari della Federazione Russa.
Del resto Putin non ha avuto difficolta’ a esaltare le ‘amichevoli relazioni’ tra i due paesi proseguendo che ‘questa e’ una solida base per costruire dialogo e partenariato’. In Medio Oriente, ha poi aggiunto il presidente russo volgendo lo sguardo ‘politico’ altrove ma senza nominare la Siria, la Russia ‘ha cercato di convincere che la democratizzazione deve avvenire in forma indipendente, senza interventi esterni’. Fatto sta che domani proseguira’ il suo viaggio nei Territori Palestinesi dove incontrera’il presidente dell’Anp Abu Mazen a Betlemme, per poi proseguire dopodomani per la Giordania. ‘Nonostante lo sfondo degli eventi in Medio Oriente, e’ importante – ha detto – risolvere i conflitti di lunga durata’. ‘Dobbiamo spingere tutte le parti – ha insistito – a rinnovare i negoziati: questa e’ l’unica maniera di risolvere il problema’.
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