Le consultazioni di Pier Luigi Bersani? Ai nostri occhi, una perdita di tempo. Parli con quelli e parli con quegli altri, ma non riesci a cavare un ragno dal buco, caro Pier Luigi. Sei fatto, strafatto, dormi, vivi nel paese di Alice, e non ti accorgi che tutto è contro di te. Dimenticati palazzo Chigi, fai finta che non esista. Ci sono quelli che quando piove prendono l’acqua e quelli che passano asciutti fra una goccia e l’altra: su di te, un diluvio, un acquazzone che ti porterà ad affogare nella tua presunzione, e chi ne pagherà le spese sarà questo nostro martoriato Paese.
Ai lettori, agli elettori: state pronti, qui si torna al voto. Non c’è storia, non ci sono altre soluzioni. Forse non sarà a giugno, forse sarà in autunno, forse con le europee. Ma questa legislatura non durerà cinque anni. Le nostre previsioni? Speriamo in realtà di sbagliarci, ma entro un anno, dunque nella primavera del 2014, noi vedremo ancora l’Italia alle urne. Non siamo pronti, evidentemente, per stare o di qua o di là e il bipolarismo del Porcellum non serve più.
Italia in balia delle onde di un mare in tempesta, BelPaese osservato speciale, con la crisi che non molla e che anzi avanza, e con la politica che fa melina. Non illudiamoci, non riusciranno a mettere in piedi alcun governo. Non c’è lo spazio. Il Movimento 5 Stelle gioca allo sfascio, il PdL prova a costruire ma Bersani non cede, resiste agli "impresentabili" e si avvita nella corte ai grillini in un comportamento vicino allo stolking di un innamorato respinto. Le elezioni sono dietro l’angolo.
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