Il Planetario di Roma riaprirà al pubblico. L’apertura, annunciata in una recente conferenza stampa, è prevista all’inizio del 2022. Dopo circa 8 anni di chiusura, la struttura aprirà i battenti con un restyling innovativo e hi tech, tutto per il pubblico partecipante.
Un appuntamento da non perdere, dove si fonderanno insieme arte, cultura, storia e didattica, alla riscoperta delle meraviglie del cosmo.
L’importanza della struttura è nota: si tratta di un luogo dove viene simulata la sfera celeste, le stelle ed i pianeti nella maniera più reale possibile. La sua tipica cupola, di 14 metri di diametro, prima della chiusura, ospitava un proiettore ottico che riusciva a proiettare circa 4500 stelle sulla sua superficie interna. Alla sua riapertura, invece, il sistema di proiettori sarà ancora più sofisticato, per questo in grado di ricostruire molto realisticamente la superficie dei pianeti, Terra, Luna, Marte, le nebulose, le galassie lontane e molto altro ancora. Prodigi di tecnologia digitale sempre in aggiornamento dell’archivio dei dati.
Per ripercorrere la storia del Planetario bisogna tornare indietro nei secoli. Nell’antichità era la Sala della Minerva delle Terme di Diocleziano, precisamente la porzione che aggettava sulla via Romita. Ripercorrendo i secoli, nel Seicento non veniva granchè considerata dal punto di vista storico e addirittura veniva utilizzata come granaio. Anche agli inizi del Novecento non era molto valutata dal punto di vista culturale, tanto che nel 1911 la struttura fu riadattata ed adoperata come palestra. Finalmente si dovette arrivare al 1928 quando fu completamente ristrutturata.
Grazie al progetto di Italo Gismondi fu finalmente utilizzata come Planetario, con l’installazione del complesso macchinario per la riproduzione dei movimenti della volta celeste. Nel 1973 il Planetario venne chiuso ed adibito a spettacoli cinematografici. Nel 1981 fu riaperto e poco tempo dopo di nuovo richiuso. Dopo i necessari lavori di restauro fu riadattato ad ambiente museale, diventando una sezione del Museo Nazionale Romano. Fra le opere esposte, le più importanti sono il Principe ellenistico e il Pugilatore.