Nel 2014 ogni giorno negli Stati Uniti sono sbarcati 2.559 italiani, che alla fine dell’anno hanno raggiunto quota 934.066. Una cifra mai toccata prima, un record che ha polverizzato quello del 2011 quando negli States furono 891.571 i connazionali arrivati. Perchè usare il verbo ‘polverizzare’ per una differenza di 42.495 viaggiatori? Semplice, perché nessuno se lo aspettava. Non c’erano le basi per vedere una crescita così esagerata degli arrivi italiani negli States, che alla fine dell’anno sono stati superiori dell’11,3% rispetto all’anno precedente.
Lo avevamo già scritto nei mesi scorsi, raccontando la cavalcata italiana verso gli States: nemmeno le previsioni, sempre attente e precise dell’OTTI, Office of Travel & Tourism Industries, agenzia governativa statunitense, avevano saputo cogliere il cambio di direzione, netto e inequivocabile, portato avanti dai viaggiatori italiani che fin dal primo mese del 2014 hanno cominciato a segnare numeri record.
Gennaio con il +15,6%, poi aprile che ha raggiunto il +29,1% (86.847 viaggiatori), il mese che poi, alla fine dell’anno si è rivelato come quello con il maggior incremento, poi spostando l’analisi versi i trimestri, il secondo è stato dove si è visto il maggior aumento rispetto al 2013, con un +18%.
Nel 2014 negli Stati Uniti sono entrati 75 milioni di visitatori internazionali, con un incremento del 7% rispetto all’anno precedente e l’Italia si è rivelata superiore, oltre 4%, per aumento in percentuale nei confronti dei dodici mesi precedenti, confrontando i dati con quelli nazionali. Tra i primi venti Paesi per importanza, in fatto di numeri, di ingressi negli USA, l’Italia occupa la 12ª posizione, ma se si guarda agli incrementi rispetto al 2013, ecco che si sale al settimo gradino, preceduta da Cina, Messico, Colombia, Svezia, Spagna e India.
Per quello che invece riguarda le spese, complessivamente il saldo della bilancia dei pagamenti turistica italiana è ancora in positivo. Infatti i turisti stranieri quando sbarcano in Italia, continuano a spendere un po’ di più di quello che fanno gli italiani che invece se ne vanno all’estero. Nel 2014 la spesa pro capite giornaliera degli stranieri è stata pari a 101 euro (+3,2% su base annua) contro i 75 euro dei connazionali fuori dai confini (+2,3% rispetto al 2013). Ecco allora che da gennaio a dicembre l’avanzo è stato di 12.715 milioni di euro, un po’ meno però rispetto ai 12.755 del 2013, una differenza, è stato spiegato, dovuta al tasso di crescita delle spese dei viaggiatori stranieri nel nostro Paese che sono aumentate del 3,3% (per un contro valore di 34.154 milioni di euro), mentre passando a quelle degli italiani all’estero, si è arrivati a 21.439 milioni di euro, con un aumento calcolato nel 5,6%.
C’è un altro conto da fare, quando si paragonano le entrate e le uscite: i turisti stranieri in Italia hanno chiuso l’anno con una media di 6,6 giorni, mentre quelli trascorsi fuori dai confini dagli italiani sono stati 9,7 con un +0,5%.
Ci sono poi anche le previsioni, a questo punto aggiornate in seguito a quanto successo nel 2014: e per quest’anno, in assoluto, i viaggiatori italiani negli States dovrebbero aumentare di un altro 6%, facendo superare, per la prima volta nella storia la barriera del milione di visitatori, si prevede che saranno almeno 1.005.000, con un incremento di almeno altri 70.000 viaggiatori.
Se gli italiani stanno tornando negli USA, il viaggio inverso, gli americani che giungono a Roma e dintorni, ancora una volta si sono dimostrati i più numerosi, tra gli extra europei. Nel 2014 sono stati infatti 3,4 milioni gli statunitensi che sono arrivati in Italia, i quali poi tra l’altro sono stati, dopo i tedeschi (5,1 miliardi di euro) anche coloro i quali hanno speso di più: 4 miliardi di euro e anche in questo settore le previsioni vanno sul bello. Complice, e molto, anche il deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro, il 2015, con l’aggiunta dell’Expo, si presenta come un anno molto favorevole per il turismo in entrata e gli americani si prospettano come grandi protagonisti e visto che l’Europa in generale e l’Italia in particolare, rappresentano la destinazione preferita, visto che adesso i costi stanno diventando più ragionevoli, ecco che gli americani sono pronti a ripartire.
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