“Le persone che lavorano insieme vinceranno. Sia che si stia lottando contro una complessa difesa di calcio, o contro i problemi della società moderna”. (Vince Lombardi, allenatore di football statunitense)
“Il calcio è l’arte di comprimere la storia universale in 90 minuti”. (George Bernard Shaw)
“Un giornalista chiese alla teologa tedesca Dorothee Solle: ‘Come spiegherebbe a un bambino che cosa è la felicità?’. ‘Non glielo spiegherei’, rispose. ‘Gli darei un pallone per farlo giocare’” (Eduardo Galeano, scrittore uruguaiano)
GLI AZZURRI SPAESATI
Troppe lentezze, inciuci e sciatterie immiseriscono la nostra Nazionale… Ci vorrà molto tempo prima che ritrovi forze e fantasia. Lo avevo scritto, di malavoglia (perché sono un tifoso della Nazionale), prima delle due partite amichevoli, senza conoscerne i risultati, con Argentina e Inghilterra.
UNA SQUADRA SENZA IDENTITÀ
Abbiamo visto una squadra spaesata, priva di qualità, senza identità: era impossibile confidare in esibizioni soddisfacenti. E così è stato. Siamo stati battuti venerdì a Manchester, seccamente, 2/0, da un’Argentina – priva di Leo Messi – che poi è stata travolta, 6-1, ancora priva di Messi, dalla Spagna. E martedì a Wembley abbiamo strappato un fortunoso pareggio all’Inghilterra, a dieci minuti dalla fine, grazie a un generoso rigore accordatoci dal Var.
UN ATTACCO CHE NON FA GOL
L’aspetto più preoccupante è la sterilità dell’attacco: la Nazionale è finalmente riuscita a segnare – su rigore – alla fine di quattro partite senza gol. Perfino Ciro Immobile – strepitoso in campionato – è stato deludente, anzi fallimentare. Belotti imbambolato, Insigne all’ennesima prova scialba. Come mai?
CENTROCAMPO SENZA IDEE…
É semplice: la squadra è senza idee né veri campioni nel settore, cruciale, del centrocampo. Il problema è che anche la Nazionale è vittima dei grandi problemi italiani. Lentezza, burocrazia, sciatteria, inciuci e compromessi, incapacità di decidere.
TROPPI MESI SPRECATI…
Quanto diavolo ci voleva per nominare un buon commissario tecnico, per sostituire Giampiero Ventura, dopo la desolante eliminazione dall’accesso al campionato del mondo? Quanti mesi sono passati? Hanno illuso il modesto Gigi Di Biagio, si aspettano Roberto Mancini, Carlo Ancelotti, Antonio Conte… Non si poteva accelerare, non c’erano altre possibilità?
LA NAZIONALE DEVE RIPARTIRE DA ZERO O QUASI…
È lungo l’elenco dei problemi. In porta Buffon, per l’esperienza, è ancora il più affidabile. Mattia Perin è al momento più bravo e anche più in forma del giovane Donnarumma, indubbiamente talentuoso. Difficile scacciare il sospetto che sia stato preferito a Perin perché è tutelato da uno dei padroni del calcio italiano, il procuratore Mino Raiola, da un club importante come il Milan e dai cosiddetti giornaloni.
Guai però se si turba la serenità di un gruppo, lasciando intendere che si distingue tra figli e figliastri!
Sulle fasce Zappacosta, De Sciglio e Candreva sono appena modesti. Vogliamo ricordare campioni come Mora, Cabrini, Facchetti, Domenghini, Causio e Conti? Meglio di tutti, Fiorenzo. In difesa Rugani deve crescere, Chiellini è vicino alla frutta, Bonucci ormai al caffè.
A centrocampo crisi nera: l’unico promettente è il debuttante Pellegrini, non si vedono registi, solo mestieranti. In attacco Insigne non rende come nel Napoli, Immobile e Belotti meritano fiducia però non segnano mai…
UN ACUTO RIMPIANTO
Nel 2006 i campioni del mondo si chiamavano Cannavaro, Totti, Del Piero, De Rossi, Pirlo… oggi la povertà di qualità è evidente! E abbiamo perso mesi – la decisione arriverà solo a giugno – per riuscire a trovare un cittì dignitoso, autorevole, in grado di mettersi subito al lavoro (gravosissimo). Ma si può?