Fonti del Viminale fanno il punto su quello che è già diventato un caso dai forti risvolti politici. Stiamo parlando della vicenda che vede protagonista la nave Mare Jonio e le decine di immigrati a bordo.
Ecco i fatti, fino a questo momento. La nave Mare Jonio – spiega il Viminale – ha disobbedito per ben due volte all’ordine della Guardia di Finanza di spegnere i motori. È come un’auto che non rispetta l’alt di un posto di blocco. Il mare non era mosso né c’era pericolo di affondamento.
La Mare Jonio era più vicina a Libia e Tunisia ma ha fatto rotta verso l’Italia, sottoponendo gli immigrati a un viaggio più lungo. Inoltre la nave non ha avvisato Malta e ha disobbedito alle indicazioni della guardia costiera libica. Un comportamento che dimostra, secondo il Viminale, il chiaro intento di voler portare in Italia immigrati clandestini.
A conferma che la presenza di navi Ong è un incentivo alle partenze, nelle ultime ore si sarebbe verificato un naufragio davanti alla costa di Sabrata.
Il portavoce della Marina libica, l’ammiraglio Ayob Amr Ghasem, ha confermato che la nave Mare Jonio del progetto Mediterranea avrebbe agito scorrettamente nel salvataggio dei migranti. Una pattuglia portatasi nell’area dove era stato segnalato il gommone “ha scoperto che una ong non aveva preso contatto” con la Guardia costiera libica, ha detto il portavoce in dichiarazioni all’ANSA. “Hanno preso contatto dopo” l’intervento “e hanno sostenuto che i migranti erano in una condizione che necessitava un salvataggio” ma “ciò è scorretto”, ha sostenuto Ghasem.
Matteo Salvini, ministro dell’Interno, commenta: “Nessun pericolo di affondamento né rischio di vita per le persone a bordo (come documentato da foto), nessun mare in tempesta”. “Ignorate le indicazioni della Guardia costiera libica che stava per intervenire, scelta di navigare verso l’Italia e non Libia o Tunisia, mettendo a rischio la vita di chi c’è a bordo, ma soprattutto disobbedienza (per ben due volte) alla richiesta di non entrare nelle acque italiane della Guardia di Finanza. Se un cittadino forza un posto di blocco stradale di Polizia o Carabinieri, viene arrestato. Conto che questo accada”, sottolinea il vicepremier.
Su Twitter, inoltre, Salvini cinguetta: “Ecco Luca Casarini, noto tra l’altro per aver aperto l’osteria ‘Allo sbirro morto’, pluripregiudicato, coccolato da Pd e sinistra, oggi alla guida del centro sociale galleggiante arrivato davanti a Lampedusa. E noi dovremmo cedere a questi personaggi?”. Sotto l’hashtag ‘porti chiusi’ il ministro pubblica una foto dell’ex leader No Global, ora a bordo della nave Mare Jonio.