Matteo Salvini, in un colloquio con Repubblica, esprime “stupore” e “sorpresa” nei confronti del Quirinale, che sullo sbarco della nave Diciotti a Trapani sarebbe intervenuto in una decisione che competeva al governo. Il vicepremier e ministro dell’Interno inoltre esprime “rammarico” nei confronti dei magistrati della procura siciliana: “Sono loro che si stanno assumendo questa responsabilità”.
“In altri casi analoghi erano state compiute scelte diverse. E se vogliamo dirla tutta, se i magistrati pensano che a bordo non sia successo nulla, allora smentiscono il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e la Guardia costiera che da lui dipende e che aveva parlato di rivolta: io a quello ero fermo. E gli elementi in mio possesso confermano altro. Se adesso è cambiato qualcosa…”.
“Siamo al dibattito tra giudici sul da farsi. Ma noi non arretriamo, questa vicenda deve servire a chiarire una volta per tutte che nessuno può prendere in giro gli italiani”, “andrò fino in fondo finché qualcuno non venga assicurato alla giustizia”. “Io volevo che le indagini spiegassero cosa era accaduto, per il momento ci sono indagati”.
A Rtl 102.5: “Il Presidente Mattarella non si è mai intromesso in quello che abbiamo fatto, sono sereno e tranquillo. Faccio e farò tutto quello che garantisce la sicurezza degli italiani”. “Io non ho nulla da chiarire, ma mi farebbe arrabbiare se tutti quelli che sono sbarcati rimanessero a piede libero”.
“Mi farebbe arrabbiare se coloro che sono sbarcati finissero tutti a piede libero, certezza pena deve essere fondamento per italiani e soprattutto per chi è ospite, non voglio che finisca tutto a tarallucci e vino”.