Dopo il naufragio della Costa Concordia, la Carnival, proprietaria di Costa Crociere, primo operatore mondiale nel settore crociere, e’ crollata oggi in borsa dopo aver annunciato che il naufragio di fronte all’isola del Giglio costera’ alla societa’ da 85 a 95 milioni di dollari di perdite sull’utile previsto per l’anno fiscale 2012.
Il titolo e’ arrivato a perdere fino al 23% sulla borsa di Londra (Wall Street, dove pure Carnival e’ quotata, oggi e’ chiusa per il Martin Luther King Day) portando il valore della societa’ al minimo di 1.730 pence ad azione. In chiusura la perdita e’ stata ridimensionata e il titolo ha chiuso a 1.878 pence con un calo del 16,4%.
La Carnival ha fatto sapere di aver posto in bilancio 30 milioni di dollari di accantonamento in copertura di eventuali perdite sulla Costa Concordia e altri 10 milioni accantonati per la copertura del danno a terzi. Inoltre, secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg, Carnival sarebbe assicurata presso diverse compagnie di assicurazioni per un totale di 405 milioni di euro. Ma secondo le stime le perdite derivate dal naufragio potrebbero arrivare a una cifra compresa fra 500 milioni e un miliardo di dollari, a seconda dei reclami che giungeranno alla societa’ e dell’eventuale contraccolpo ambientale che l’incidente potrebbe causare nell’arcipelago toscano.
SI TEMONO CONTRACCOLPI NEL SETTORE A LIVELLO MONDIALE Accanto agli effetti sul titolo Carnival, si teme che il naufragio, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, possa avere degli effetti negativi su tutto il settore. In inverno infatti e’ il momento cruciale per le prenotazioni di primavera e estate. Lo scorso anno, secondo l’European Cruise Council nel 2011 le crociere sono state scelte come vacanza da 4,5 milioni di europei piu’ del doppio rispetto al 2003. Nei prossimi giorni si vedra’ se il naufragio della Costa Concordia avra’ un effetto ‘Titanic’ su una delle vacanze piu’ amate dalle famiglie.
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