Dopo il naufragio della nave della Costa Crociere, a circa un miglio e mezzo dalla costa dell’Isola del Giglio, ci si interroga sulle possibili cause dell’incidente. Secondo il ministro della Difesa, ammiraglio Giampaolo Di Paola, intervistato a “In mezz’ora”, è “evidente che sia stato un grosso errore umano". Al momento ci sono inchieste in corso, e quindi presto dovremmo capire qualcosa di più sul tragico episodio.
Intanto si continua a lavorare, alla ricerca di ulteriori dispersi, ma anche per contenere il danno ambientale causato dal carburante della nave Costa Concordia. Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, in merito al presidio dei mezzi antinquinamento inviati nelle acque dell’Isola del Giglio per monitorare la situazione, spiega: “Stiamo lavorando ininterrottamente dal momento del disastro senza copertura economica e più per un impegno di volontariato. I tagli della legge di stabilità del 2010 fanno sì che siamo oggi a un impegno più di volontariato che a strutture ordinarie”.
In ballo ci sono 2.300 tonnellate di carburante contenute nel serbatoio e “la priorita’ delle priorita’ – ha detto Clini – e’ evitare che esca”. Si tratta di un “serio problema”, perché no sversamento “potrebbe compromettere una zona di parco naturale molto pregiato”.
Nel frattempo i sopravvissuti al naufragio danno la propria testimonianza su giornali e televisioni: in molti parlano di un equipaggio che non era pronto ad affrontare l’emergenza, ma altri affermano il contrario. C’è poi chi parla di uno “strano tremolio” nella nave, prima dell’incidente. E poi continuano a proporsi nuovi interrogativi, primo fra tutti il seguente: perché la Concordia si trovava a una così breve distanza dalla costa? Perché ha modificato di diverse miglia la sua rotta? Ancora non abbiamo le risposte, ma l’augurio è che queste possano arrivare presto. Certo è che la Concordia al momento dell’impatto con gli scogli si trovava a una distanza di circa 150 metri dalla riva, una distanza eccessivamente vicina considerate le dimensioni e la stazza dell’imbarcazione. Dalla scatola nera emergerebbe che l’allarme e’ stato lanciato dalla Concordia intorno alle 22.43, mentre l’impatto con gli scogli si era verificato un’ora prima, alle 21.45. Il comandante della nave, Francesco Schettino, avrebbe abbandonato la Concordia ore prima del completamento del salvataggio di tutti i passeggeri a bordo, che si e’ concluso verso le 6 del mattino: il comandante sarebbe stato visto sugli scogli gia’ intorno alla mezzanotte. Quale mistero di nasconde dietro l’atteggiamento del comandante?
Non va dimenticato, infine, che chi è sopravvissuto alla tragedia, in parte lo deve anche agli abitanti dell’Isola del Giglio, che con grande generosità hanno partecipato ai soccorsi.
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