"Quasi un miliardo di euro sara’ speso per acquistare il pesce durante le festivita’ del Natale con il giorno della vigilia che registra il consumo piu’ elevato dell’anno". E’ quanto stima ImpresaPesca Coldiretti in vista dell’appuntamento del cenone che vede l’immancabile presenza del pesce sulle tavole degli italiani. "La crisi di quest’anno e’ per molti l’occasione per riscoprire il prodotto Made in Italy- sottolinea la Coldiretti- che, oltre ad essere gustoso, viene venduto ad un prezzo molto piu’ contenuto rispetto a scelte esterofile che pesano su tasche ed ambiente".
Per portare in tavola pesce realmente Made in Italy "occorre pero’ fare attenzione, magari acquistando direttamente dal pescatore, laddove possibile- consiglia ImpresaPesca Coldiretti- e si vuole acquistare prodotto pescato del Mediterraneo bisogna verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere la zona di pesca, e scegliere la ‘zona Fao 37’".
E per garantirsi la qualita’ "il pesce fresco- ricorda l’associazione agricola- deve avere inoltre una carne dalla consistenza soda ed elastica, le branchie di colore rosso o rosato e umide e gli occhi non secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole". Infine, "meglio non scegliere i pesci gia’ mutilati della testa e delle pinne, mentre per molluschi e mitili, e’ essenziale che il guscio sia chiuso".
Per non cadere nelle trappole del mercato e garantirsi comunque una tavola di qualita’ ImpresaPesca Coldiretti propone "un menu low cost e interamente tricolore per quattro persone che vede come antipasto moscardini con le patate (6 euro) e saute’ di cozze e vongole (5 euro). Per primo, spaghetti o tagliatelle con filetti di triglia (11 euro), mentre il piatto forte e’ rappresentato dalla zuppa o brodetto di pesce (8 euro) fatto di triglie, calamari, moli, tracine, seppie, canocchie e gallinelle (in alternativa, spigole o orate dell’acquacoltura made in Italy al forno)". Il tutto, sottolinea Coldiretti, "per una spesa complessiva di 30 euro".
Il settore della pesca vede impegnate "13.500 imbarcazioni mentre la top-ten delle produzioni e’ guidata dalle alici, seguite da vongole, sardine, naselli, gamberi bianchi, seppie, pannocchie, triglie, pesce spada e sugarelli- precisa ImpresaPesca Coldiretti- la classifica delle produzioni per volume di fatturato vede invece primeggiare il nasello, davanti ad alici, seppie, gamberi bianchi, scampi, pesce spada, gamberi rossi, vongole, pannocchie e sogliole". Eppure "tre piatti di pesce su quattro che si consumano in Italia sono stranieri, ma nessuno lo sa, soprattutto per quanto riguarda quello servito al ristorante dove Impresapesca Coldiretti chiede venga introdotta anche l’indicazione della provenienza nei menu".
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