La provincia di Chieti nel segno di Rocky Marciano, il cui padre Pierino partì dall’Abruzzo in cerca di fortuna negli Stati Uniti.
Ricorrono, infatti, oggi i cento anni della nascita del campione di boxe originario di Ripa Teatina, al secolo Rocco Francis Marchegiano.
E la “sua” città – racconta Il Centro (ed. Chieti) – celebra questa ricorrenza con due appuntamenti, che seguono la 19ª edizione del Festival e del Premio a intitolati al Bombardiere di Brockton.
Venerdì 1 settembre, alle ore 10, nella sede della Regione a Pescara, il giornalista di Radio 24-IlSole24Ore, nonché direttore artistico del Festival Rocky Marciano, Dario Ricci ha presentato il libro “Rocky Marciano – Sulle tracce del mito (1923-2023)”.
E’ stata l’occasione per parlare del tema dell’emigrazione, con particolare riferimento all’Abruzzo, affrontando radici e motivazioni del fenomeno.
Rocky Marciano oggi è una leggenda. Non bisogna per forza possedere il talento atletico e tecnico di Joe Louis, la rapidità di Ali, la potenza brutale abbinata alla cattiveria di Frazier per garantirsi l’immortalità sportiva.
Se ancora adesso Rocco Francis Marchegiano, come da anagrafe di Brockton, Massachusetts, resta intoccabile in tutte le classifiche che mettono insieme i più grandi pugili di sempre, lo deve al cuore, al coraggio, all’adrenalina, alla mascella d’acciaio e a un destro che non dava scampo.