Giorgio Napolitano, ieri a Mantova al Teatro Scientifico del Bibiena, ha detto di essere convinto che "abbiamo da fare oggi quello che ci chiede l’esigenza di salvaguardare il futuro dei giovani e il futuro dell’Italia, siamo chiamati a fare quello che oggi ci chiede la nostra appartenenza alla grande comune Patria europea. Questo lo facciamo e lo dobbiamo fare anche in modo da acquistare rinnovata autorevolezza e capacità di contribuire alla costruzione su basi più solide dell’Europa unita".
Certo, "abbiamo un compito duro, ma riusciremo tutti insieme a fare ciascuno la propria parte con senso di giustizia, ma anche con alto senso di responsabilità e spirito di sacrificio", ha sottolineato il presidente della Repubblica.
Napolitano ha rammentato di aver dovuto, "in un momento di particolarissima, straordinaria difficoltà, in un momento di difficile transizione" e "negli stretti limiti" imposti dalla Costituzione, fare una "scelta che aprisse uno spiraglio migliore per il nostro Paese". Così ha affidato a Mario Monti l’incarico di formare un nuovo governo. "Spetta poi a voi seguire tutto quello che il governo deciderà e quello che le Camere vorranno in proposito a loro volta deliberare", ha aggiunto.
"Quando certe riforme, decisioni e misure arrivano in ritardo, allora è maggiore l’impatto, anche l’impatto di insoddisfazione o di preoccupazione o di dissenso", ha osservato il capo dello Stato. "Dobbiamo dirci con tutta franchezza che stanno arrivando giusto in tempo per evitare veramente sviluppi in senso catastrofico della nostra situazione". Da qui l’appello all’unità di sacrifici e di intenti per il futuro del Paese e delle nuove generazioni.
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