Il discorso di fine anno di Giorgio Napolitano non ha convinto fino in fondo gli italiani, ma a quanto pare è piaciuto in modo trasversale alla politica. Il Popolo della Libertà in particolare ha apprezzato il tratto liberale del saluto di fine anno del presidente della Repubblica. Silvio Berlusconi ieri sera, subito dopo il messaggio, ha telefonato il capo dello Stato per esprimere il proprio apprezzamento e quello del partito alle sue parole.
Futuro e Libertà, con il presidente Gianfranco Fini e con il vice Italo Bocchino, ha apprezzato molto l’intervento di Napolitano. Lo stesso ha fatto l’Udc, maggiore sponsor del governo Monti. Il Pd con Anna Finocchiaro coglie l’occasione per lanciare un invito ad "accogliere il monito del presidente della Repubblica sulle riforme, a cominciare dalla legge elettorale".
Pier Luigi Bersani, leader Pd, osserva: "In tutto il discorso del presidente c’e’ un richiamo appassionato all’idea di comunita’, al destino comune degli italiani. Bisogna corrispondere a quel richiamo con giustizia, solidarieta’ e con coraggio".
Persino Antonio Di Pietro, che è sempre più critico nei confronti del governo Monti, ha gradito il passaggio del discorso del presidente della Repubblica in cui si parla di colpire "fenomeni di dilagante corruzione ed parassitismo, diffusa illegalità e inquinamento criminale" e anche "l’altra grande patologia italiana: una massiccia, distorsiva e ingiustificabile evasione fiscale".
Solo alla Lega non è piaciuto il messaggio dell’inquilino del Quirinale: Roberto Calderoli ha paragonato il discorso di Napolitano a quello di Cetto La Qualunque.
‘DARE SPERANZA AI GIOVANI’ Le nuove generazioni sono il "capitale umano più vitale" dell’Italia: così il presidente Napolitano nel suo tradizionale messaggio di fine anno agli italiani. Dai giovani arriva "l’aspirazione a poter rivolgersi con speranza fondata" verso il futuro". I sacrifici che si devono fare oggi, spiega il capo dello Stato, sono proprio per garantire ai giovani un domani migliore.
DIMENTICATI GLI ITALIANI ALL’ESTERO Giorgio Napolitano nel suo intervento di fine anno dimentica gli italiani all’estero: i connazionali residenti oltre confine non sono stati menzionati dal presidente della Repubblica, come se lontano dal nostro Paese non esistesse un’altra Italia, fatta da milioni di persone. Questa dimenticanza non è stata per nulla apprezzata da tanti italiani nel mondo, che sui social network più diffusi non hanno risparmiato critiche al presidente.
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