Per chi richiede un mutuo la scelta tra tasso fisso e variabile non è più così scontata come lo è stata negli ultimi anni quando la forbice dei tassi era quasi pari a zero. Con una forbice di 1,50% a svantaggio del fisso e in costante aumento, il rapporto tra fisso e variabile sta gradualmente cambiando, come emerge dalle analisi effettuate dall’Ufficio Studi di 24MAX, società di mediazione creditizia del Gruppo RE/MAX.
Analizzando i dati dei mutui effettivamente erogati da gennaio a giugno 2022, il tasso fisso continua a prevalere nettamente rispetto al variabile, con picchi pari al 94,12% a febbraio e al 90,91% a giugno.
Una tendenza che cambia, invece, se si osservano gli andamenti delle pratiche caricate ma ancora in fase di elaborazione. Qui si inizia a percepire già da febbraio un cambio di rotta che si consolida a marzo per proseguire fino a giugno, quando la proporzione tra fisso e variabile sfiora il pareggio con il fisso che rappresenta il 53,73%.
“Questi dati vanno letti alla luce dello scenario generale di grande incertezza che trasmette instabilità anche ai consumatori finali. Riteniamo che questo cambio di passo proseguirà nei prossimi mesi, tanto che già da luglio si potrebbe manifestare il sorpasso del variabile sul fisso”, commenta Riccardo Bernardi, Chief Development Officer di 24MAX.
Un altro cambiamento si evidenzia prendendo in esame l’importo medio dei mutui erogati, che diminuisce notevolmente passando da quota € 124.106 del 2021 a € 105.204 del primo semestre 2022. Un dato che scende ulteriormente se si considerano i mutui caricati da gennaio a giugno, il cui importo medio supera di poco i € 103.000. “Una tendenza che potremmo interpretare come una scelta cautelativa dei clienti che, dopo anni di tasso fisso, non sono ancora pronti all’idea di orientarsi verso il variabile. Al rischio di pagare rate crescenti preferiscono finanziarsi per importi inferiori”, spiega Marco Boidi, Head of Sales Network di 24MAX, sottolineando come in questo mercato sia fondamentale la consulenza di specialisti del credito.
Dalle analisi svolte dall’Ufficio Studi di 24MAX in chiave sociodemografica emergono altre interessanti tendenze: il 42% dei richiedenti è single, dato in netta crescita se comparato al 36% del 2021; altro incremento significativo si registra nella fascia di età dai 25 ai 34 anni che nel primo semestre di quest’anno quota il 31,6% contro il 25,1% del 2021.
“Il contesto economico generale si è notevolmente inasprito a partire da marzo con l’inizio del conflitto e il costante aumento dell’inflazione. La crisi di Governo di questi ultimi giorni e la possibilità che vengano a mancare le agevolazioni fiscali che finora hanno contribuito ad alimentare il mercato immobiliare, rendono difficili eventuali previsioni nel medio-lungo termine”, aggiunge Marco Boidi.
Il management di 24MAX dichiara comunque un cauto ottimismo basato su diverse considerazioni. Da un lato, il fatto che le nuove esigenze abitative emerse durante la crisi sanitaria siano ormai consolidate e quindi rappresentino comunque un desiderata degli italiani, soprattutto tenendo conto che il 97% dei mutui riguardano l’acquisto della prima casa ed esulano dunque dalle logiche di investimento. Dall’altro, il fatto che i tassi, seppur aumentati, rimangano comunque vantaggiosi rispetto agli anni di boom del mattone, durante i quali i richiedenti erano abituati a percentuali del 6/7%. “Il costo del denaro negli ultimi anni ha toccato minimi storici davvero senza precedenti”, afferma Bernardi. “Chi in questo periodo ha sottoscritto un mutuo a tasso fisso ha davvero colto una grande occasione, che ragionevolmente non poteva durare per sempre”.
Oggi il mercato offre ancora condizioni interessanti, considerando poi che si è ampliato il ventaglio di proposte con un rinnovato interesse verso soluzioni come i tassi variabili a rata fissa che incontrano la necessità di chi deve sapere quanto dovrà corrispondere mensilmente. E ancora, i mutui variabili con CAP che offrono la possibilità di cristallizzare un tetto massimo ancora molto interessante, sfruttando comunque i vantaggi di un tasso variabile basso con la certezza che anche in futuro non possa aumentare oltre un certo importo. A questi si aggiungono i cosiddetti mutui green, proposti da un numero sempre maggiore di Istituti di credito, che offrono un tasso favorevole e condizioni contrattuali agevolate a chi sceglie di comprare un immobile nuovo o ristrutturato in classi energetiche A e B o superiori.
“In uno scenario così complesso diventa fondamentale affidarsi a figure professionali in grado di offrire una consulenza qualificata per orientarsi tra le diverse tipologie di mutui a disposizione, guidando il cliente nella definizione del corretto rapporto rata/reddito che garantisca la sostenibilità del mutuo”, sostiene Bernardi. Un contesto in cui l’unicità del modello di business di 24MAX, che vede i credit specialist operare direttamente all’interno delle agenzie immobiliari di REMAX Italia, si rivela ancora una volta vincente. La collaborazione tra mediatore creditizio e l’agente immobiliare dà vita a una virtuosa sinergia in grado di facilitare l’accesso al credito.