‘La vita mi e’ insopportabile’. E’ il messaggio di congedo dalla vita che Dalida ha lasciato 25 anni fa. Aveva gia’ provato a suicidarsi due volte, la prima nel 1967 a un mese di distanza dalla maledetta notte di Sanremo in cui aveva trovato Luigi Tenco morto nella sua camera d’hotel. Quel biglietto finale e’ purtroppo la sintesi di un’esistenza tormentata, equamente divisa tra trionfi, tormenti sentimentali e abissi della depressione. La sua bellezza, la sua eleganza, la sua vita e, naturalmente il suo successo di star internazionale, ne fanno un’icona e anche l’oggetto di un culto appassionato.
Si chiamava Yolanda Gigliotti ed era nata da genitori italiani al Cairo, in Francia c’e’ arrivata neanche ventenne inseguendo un mai realizzato sogno di cinema. E se qui e’ diventata una star venerata, l’Italia rappresenta una parte fondamentale della sua carriera di interprete che pure ha venduto decine di milioni di dischi in tutto il mondo, dall’Europa al Giappone dagli Usa all’ America Latina.
‘Bambino’ , la canzone che l’ha resa famosa, era per esempio la versione francese di ‘Guaglione’.
Il mondo della nostra canzone ha cominciato a frequentarlo fin dai tempi del Musichiere di Mario Riva: li aveva cantato Gli Zingari, poi venne Milord, che diventera’ un classico di Milva.
Era una specialista di cover: Romantica in francese, Save the last dance for me che lei incide come Garde moi la derniere danse e in italiano Chiudi il ballo con me, Bang Bang di Sonny Bono, uno dei suoi grandi successi in francese e in italiano, per non dire di La danza di Zorba. Quando arriva a Sanremo nel 1967 e’ una diva e ha una relazione con Luigi Tenco, un rapporto tormentato ancora oggi oggetto di studio.
I due cantano Ciao amore ciao, la canzone viene eliminata e Tenco si suicida lasciando aperti molti interrogativi mai chiariti anche a causa di una serie di clamorosi errori nell’inchiesta. Perfino sul ruolo di Dalida si discute. Fatto sta che un mese dopo tentera’ il suicidio. Poi ci saranno la vittoria a Partitissima con Dan Dan Dan, i ruoli nei film, concerti all’Olympia e alla Carnegie Hall, le piu’ alte onorificenze francesi, un altro tentativo di suicidio, il successo mondiale di Paroles Paroles, la versione francese incisa con Alain Delon dell’ormai classico duetto tra Mina e Alberto Lupo. Negli ultimi anni della sua vita aveva perso i contatti con l’Italia ma non il suo ruolo di star in Francia.
Il suo repertorio continua a essere amatissimo e grandi come Battiato e Aznavour sono due dei tanti nomi, da Celine Dion a Patty Pravo fino ai dj, che le rendono omaggio. E se, come da tradizione, la Francia custodisce il suo culto, l’ultimo tributo che l’Italia le ha rivolto e’ la fiction con Sabrina Ferilli.
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