«Capita ogni tanto che un visitatore curiosando per il museo ci rimanga male a non vedere fotografie, documenti o nomi di genitori, nonni, bisnonni o zii emigranti» ammettono i volontari.
L’idea di realizzare nel “paese con la valigia” un museo dedicato a tutti i roasiani che sono andati in “cerca di fortuna” nel mondo risale a quasi 30 anni fa. Era il maggio del 1993 quando cinque roasiani sono partiti per visitare i luoghi più interessanti dell’Australia.
Ad Alice Springs, accanto ad una sorgente naturale, si trova una piccola costruzione che ospita la testimonianza di tutti coloro che contribuirono alla realizzazione del primo telegrafo. Quelle foto in bianco e nero hanno fatto tornare alla mente i pionieri di Roasio che avevano attraversato il mondo senza ricevere il giusto riconoscimento pubblico. Da lì l’illuminazione: realizzare in paese un museo dedicato agli emigranti.
Ad oggi – scrive La Sesia – sono 1.220 le persone di cui è presente una scheda, con almeno il nome e lo Stato in cui sono emigrate. Cinquantadue sono invece i Paesi in cui si registrano le loro presenze. L’invito è a passare al museo per raccontare quelle storie di persona o inviarle per mail o tramite la scheda disponibile sul sito web www.museoemigranteroasio.com. Chiunque sia in possesso di fotografie o documenti può portarli al museo o chiedere che ne venga realizzata una copia.