Vittorio Sgarbi, critico d’arte, intervistato dal Secolo XIX, si dice critico verso le novità presentate ieri dal ministro della Cultura Dario Franceschini che rischiano, secondo Sgarbi, di provocare una diminuzione netta dei visitatori in tutti i principali musei italiani.
"I grandi musei – afferma – sono in Italia e in Inghilterra e in questo ultimo Paese non si pagano. Il Louvre in Francia è un museo per stranieri, una specie di grande parco giochi. In Italia siamo pieni di piccoli musei che devono essere a entrata libera. Non ha senso che il museo di Figline Valdarno o quello di Bassano siano a pagamento, sono istituzioni che vivono per essere al servizio dei i cittadini, per essere lo spirito della loro civiltà. Mi viene in mente un’altra soluzione: facciamo pagare il biglietto del museo solo agli stranieri e rendiamolo gratuito per tutti gli italiani, un diritto per i nostri cittadini. Non dobbiamo farci carico dell’educazione del mondo: l’italiano di Bassano ha il museo gratis, lo straniero che viene da Francoforte paga".
"Il principio che sta alla base delle nuove regole in sé non è privo di buon senso, ma il modello inglese, che è il più avanzato, ci dice che i musei devono essere gratuiti. E’ uno degli atti di civiltà dello Stato: la scuola, i musei, le biblioteche non devono presupporre tasse. Come una persona che abbia voglia di leggere un libro può andare tranquillamente in una biblioteca, così deve poter fare un’altra che vuole osservare un quadro di Botticelli. Trovo insensato far pagare per entrare nei musei", "se si aumentano i biglietti si avrà una diminuzione nel flusso e si creeranno delle storture, nessuno andrà più a vedere le mostre, avremo un calo dei visitatori, perché il museo deve essere amico del cittadino, della sua formazione".
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