In poco piu’ di un minuto, il tempo necessario alla TAC per eseguire la scansione completa del corpo, Shepsestaset, Iside La Nobile, rivela segreti rimasti nascosti per piu’ di 2400 anni: e’ una donna dalla corporatura esile, alta poco piu’ di un metro e mezzo e ha meno di 40 anni, ben piu’ giovane di quanto finora avessero supposto gli egittologi.
La mummia della ‘signora della casa’ Shepsestaset, di epoca tolemaica, appartenente alla collezione del Museo Egizio di Torino e collocata nel Museo del Territorio Biellese, ha svelato questi misteri dopo essere stata sottoposta oggi, all’Istituto di Radiologia universitaria delle Molinette di Torino, a una Tomografia computerizzata dell’intero corpo.
‘Esistevano gia’ delle radiografie risalenti al 1956 – spiega il direttore dell’Istituto di Radiologia, Giovanni Gandini – ma la TAC eseguita oggi ha rivelato nuovi interessanti indizi. La donna e’ piu’ giovane di quanto si pensasse, come si puo’ evincere dalla colonna vertebrale in ottimo stato e dalla quantita’ di denti presenti. Tutti i dati raccolti con la Tac andranno naturalmente elaborati in un lavoro che durera’ diverse settimane e che potrebbe svelare altre novita”.
La mummia esaminata proviene dal sito di Assiut, scavato nel 1908 dalla Missione archeologica italiana diretta da Ernesto Schiaparelli, uno degli archeologi che ha piu’ a lungo esplorato l’Antico Egitto.
L’esame eseguito oggi riprende un progetto di collaborazione interdisciplinare avviato gia’ nel 2001 fra medici, archeologi e antropologi, che vede coinvolti numerosi enti per lo studio delle mummie. Lavorano insieme – e hanno gia’ esaminato 25 mummie – la Soprintendenza per i Beni archeologici del Piemonte e del Museo egizio, il Museo universitario di Antropologia ed Etnografia e il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Universita’ di Torino e l’Istituto di Radiologia delle Molinette.
‘La mummia di Shepsestaset appare conservata particolarmente bene – spiega la dottoressa Maria Cristina Martina, di fronte alle prime immagini fornite dalla TAC – Sono visibili gli organi interni: i polmoni, il cuore, il fegato ed e’ visibile anche una frattura consolidata alla tibia e perone della gamba destra’.
Di Iside La Nobile si sa che era una donna benestante. ‘La mummia era contenuta in un sarcofago che riportava il suo nome – spiega l’archeologa Elisa Fiore Marochetti – e nella tomba era presente un corredo e una cassetta che conteneva i residui dell’imbalsamazione’.
I dati acquisiti oggi richiederanno una lunga elaborazione interdisciplinare, ma a lavoro concluso, per la prima volta, i risultati della TAC e la ricostruzione in 3D saranno esposti al pubblico, al Museo del Territorio Biellese.
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