Il portavoce di Forza Italia alla Camera e al Senato Giorgio Mulè è intervenuto su Radio Cusano Campus e sul centrodestra unito ha detto: “Il tema politico è semplice. È aritmetico perché se prendete i voti reali delle ultime elezioni, anche quelle di maggio, non può esistere un centrodestra autosufficiente basato su Lega e FDI. Con questa legge elettorale per essere autosufficiente ed essere larga maggioranza in parlamento il centrodestra ha una sola via: essere unito in maniera virtuosa, con un programma condiviso. Qualsiasi prova muscolare della Meloni o qualsiasi battuta sono frutto di una immaturità politica che risiede da una parte nell’essere illusi dell’autosufficienza. La Lega lo sa bene perché se i sondaggi che tanto li pompavano li danno in caduta di 5 punti. Non ci vuole nulla a tornare indietro. Dall’altra parte per la Meloni vale il contrario. Il fatto di ergersi a presidio di un centrodestra che non può essere quello sovranista e populista. Quello che succede in Europa ci dice che si ha l’obbligo di avere all’interno del centrodestra una forza moderata, liberale, europeisti ma soprattutto autorevole e riconosciuta come una forza di calma apparente. Non abbiamo bisogno di utilizzare un linguaggio truce ma le cose le sappiamo fare”.
Sovranismo uguale egoismo. “Il sovranismo è un’area culturalmente minoritaria in Italia. Dal punto di vista pratico credo che Forza Italia sia necessaria per stemperare il sovranismo. Quando la Lega urlava alla secessione fu Forza Italia a stemperare queste ansie pensando all’autonomia che adesso si sta discutendo. Viceversa, la spinta secessionista avrebbe decretato la fine della Lega. Pensate poi ai Paesi di Visegrad. Ungheria, Austria e Polonia dicono che siamo i loro alleati. Quando si parla di immigrati o economia sono i primi che ci attaccano. Il sovranismo è parente stretto del’egoismo. Possono essere sovranisti la Cina, gli Stati Uniti d’America. L’Italia è europeista e sbaglia a pensare che è lontano dall’Europa che si può realizzare”.
La riconoscenza degli alleati. “Recentemente, quando mi è capitato di parlare col Presidente Berlusconi di personalità politiche a lui vicine che hanno preso strade diverse, lui mi ha detto “Caro Giorgio, non ti meravigliare. In politica la riconoscenza non esiste. Io sono abituate alle pugnalate alle spalle”. Io sono convinto che la lealtà, se non al leader politico, all’idea politica che hai sposato debba essere quella ti guida. Tutti ci ricordiamo dove erano e dove sono adesso, in molti lo dimenticano.
Giuseppe Conte. “È un eccellente persona. Il problema è quale parte politica rappresenta Conte? È espressione di un compromesso politico che è naufragato”
Ipotesi Di Maio Premier: “Le categorie della logica non appartengono a questa crisi di Governo e neanche la convenienza politica. È stata applicata una terza categoria che appartiene ad un mondo esoterico che non riesco ad interpretare. Non c’è nessun alcun tipo di ragionamento che mi permetta di giustificare quanto accaduto. Addirittura il Ministro Centinaio immagina Di Maio come premier. Siamo al di là del bene e del male. Se la Lega, che ha preteso quel contratto, riconosce che Di Maio possa fare il premier sarebbe la negazione di quanto detto fino ad ora. Quindi chi li diceva quei no? Quando tu, nell’arco di due settimane, fai diventare colui che individuavi come il carnefice di questo Governo e lo trasformi nel salvatore allora non rimane altro che rivolgersi al Mago Otelma”.