Giorgio Mulè, portavoce e deputato di Forza Italia, è intervenuto su Radio Cusano Campus e sulle parole di Nicola Morra ha detto: “Le parole di Morra su Jole Santelli le ho vissute come un vilipendio. Si sono mischiati due pieni che non c’entrano nulla. Su Tallini, come per tutti, vale la presunzione di innocenza e la magistratura farà il suo corso. Ma a parte questo, non c’entra nulla l’accostamento a Jole Santelli, i malati oncologici e i calabresi. L’indennità di Morra risiede nel fatto che non solo ha detto questa cosa, ma l’ha anche ribadita, sono parole abiette. Lui secondo me è indegno di sedere su quella poltrona. Deve dimettersi dalla presidenza di Commissione antimafia, siccome ha fatto un fallo da cartellino rosso si deve dimettere”.
Sulle trattative tra FI e la maggioranza. “Non c’è nessuna possibilità al mondo che FI entri in maggioranza, soprattutto con chi è geneticamente diverso a livello politico come i grillini. Noi abbiamo detto che qui ci sono le nostre proposte, ci stiamo a votare lo scostamento di bilancio, ma a condizione che il governo accetti alcune proposte base. Il ministro Gualtieri ha detto di ritenere fondate queste proposte, se le accoglieranno voteremo lo scostamento di bilancio. Non voteremo mai sì a questa manovra, perché per noi andrebbe riscritta. Capisco chi parla di inciuci, mette in mezzo l’emendamento Mediaset, ma questo non ha nessuna aderenza con la realtà politica, ed è quello che è stato spiegato a Salvini e Meloni”.
Sulla federazione del centrodestra. “Se per federazione si intende che FI viene annessa alla Lega o alla federazione, non c’è una sola possibilità che la federazione possa nascere. Ma non è quello che è stato proposto. Ciò che è stato proposto è che nella diversità di ognuno di noi vanno trovati temi che ci fanno essere una federazione politica. Significa rivedere al nostro interno sistemi di azione politica che viceversa rischiano di essere frammentati”.
Sul passaggio di tre forzisti alla Lega. “Da quando sto in Parlamento ho imparato a non meravigliarmi. Non me l’aspettavo da Laura Ravetto per la sua storia così radicata all’interno di FI, però ognuno risponde alla propria coscienza. Io sono dell’idea che, una volta tolta la maglietta con cui si è stati eletti, bisogna andare negli spogliatoi. Non condivido la sua scelta, la ritengo un voltafaccia”.