Giorgio Mulè, portavoce e deputato di Forza Italia, è intervenuto su Radio Cusano Campus e sulla decisione di Renata Polverini di votare la fiducia a Conte e lasciare FI ha detto: “Quando va via qualcuno è sempre motivo di dispiacere, però è come nelle coppie in crisi, ad un certo punto il chiarimento è necessario. Polverini da tempo pensava di uscire, adesso ha deciso di farlo all’improvviso, senza parlarne prima con il presidente Berlusconi e con gli altri vertici del partito. Certo, c’è una distonia tra una dichiarazione di fiducia al governo ed una fondata dichiarazione di sfiducia che fece qualche giorno fa su un tema che le era particolarmente caro in commissione Lavoro”.
“Se all’ultima chiama ha votato in dissenso dal partito, tra l’altro senza spiegare il motivo, politicamente non è un comportamento corretto, per il rispetto che si deve agli elettori perché se lei è in quel Palazzo è grazie ai voti di centrodestra”.
“Altri voti da Fi a Conte al Senato? Ieri sera non è emersa nel gruppo di FI una posizione dissenziente da quella espressa dalla presidente Bernini. Se poi all’ultimo momento qualcuno, come ha fatto la Polverini, viene folgorato sulla vita di Conte non posso saperlo”.
Sulla crisi di governo. “Se il tentativo di Conte dovesse andare male, a quel punto il sentiero giusto è quello di elezioni ordinate nel giro di 3-4 mesi al massimo. Non è vero che se cade il governo il Paese si ferma e perde i soldi dell’Europa. Non c’è un problema di scadenze per quanto riguarda il Recovery. Conte non è la persona salvifica e indispensabile, per me è indispensabile che tolga il disturbo al più presto. Renzi? Gli è andata male, da giocatore di poker pensava che gli entrasse la carta per fare scala reale, invece non gli è entrata”.